La Corte Sportiva d’Appello a livello territoriale ha confermato quanto deciso dal Giudice Sportivo in merito alla partita valida per il campionato di Eccellenza (girone B) tra Centallo e Pinerolo disputata lo scorso 16 febbraio e vinta dai padroni di casa con il risultato di 2-1. Risultato omologato, e reclamo del Pinerolo respinto una seconda volta con motivazioni che si fa fatica a comprendere e che creano un precedente molto particolare. Ricordiamo che nel finale della partita in questione, per un paio di minuti il Centallo era rimasto senza un giocatore classe 2006 in campo, come invece prevede il regolamento, a causa di un errore dello staff tecnico rossoblu poi prontamente corretto con un successivo cambio pochi minuti dopo. La prima decisione del Giudice Sportivo aveva respinto il ricorso presentato dal Pinerolo con la motivazione che i pochi minuti in cui si è verificata l’infrazione, a risultato già acquisito e poi non cambiato, non avessero influito sul regolare svolgimento della gara. Il successivo reclamo alla Corte Sportiva d’Appello ha ribadito quanto stabilito, ma la spiegazione lascia parecchio di stucco, pur trattandosi di un episodio che favorisce una formazione della provincia Granda.
Per sintetizzare quanto spiegato con una lunghissima dissertazione, ciò che conta per punire o meno una squadra che non rispetta la regola dei giovani, “è la consapevolezza della inosservanza (un conto è conoscere le norme, altro è volerle violare). Pertanto, ogniqualvolta l’inosservanza della disposizione non è frutto di coscienza e volontà essa non può essere sanzionata”.
Si legge nel comunicato: “Nel caso che qui ci occupa è emerso senza dubbio alcuno che la mancata partecipazione alla gara per i due minuti in contestazione del fuori quota, imposta dalla disposizione, sia stata il frutto di un errore da parte dell’allenatore che vi ha rimediato non appena resosi conto e ciò quasi nell’immediatezza. La società Centallo non può pertanto essere ritenuta responsabile in quanto non ha fatto partecipare alla gara chi non ne aveva titolo (non rispettando l’obbligo dei fuori quota) per alterare le forze in campo, ma ciò è avvenuto a causa di un’evidente disattenzione, peraltro di grado lieve, come dimostrato dall'immediato ripristino della legalità”. Il Centallo, insomma, ha violato le regole, ma non l'ha fatto apposta, e questo - secondo la Corte Sportiva d'Appello - lo scagiona da ogni sanzione. Un'interpretazione quantomeno discutibile, oltre che senza precedenti. Un caso destinato, comprensibilmente, a far discutere il mondo del calcio piemontese.