“Questa amministrazione ha sempre risposto alla domande sulla situazione del Cuneo Calcio, sia in Consiglio comunale che a mezzo stampa. Al momento del passaggio di proprietà abbiamo convocato il signor Roberto Lamanna: l'incontro non è mai avvenuto, fatta eccezione per un fugace colloquio con il sindaco a luglio. Dopodichè abbiamo incontrato la società solo per le riunioni sulla sicurezza dello stadio Paschiero. Noi non possiamo incidere sulla gestione di una società privata come il Cuneo, ma vigiliamo e sollecitiamo alla serietà, lo abbiamo sempre fatto. L'ho fatto anche durante la Commissione del 9 gennaio: ho invocato serietà. Ma è difficile interloquire con una società che quando si richiedono informazioni sui piani finanziari affida le risposte al direttore sportivo (Sergio Borgo, ndr)”. Così l'assessore allo Sport Cristina Clerico, durante il Consiglio comunale di stasera, lunedì 28 gennaio, ha risposto all'interpellanza presentata da Silvia Maria Cina (Movimento 5 Stelle) relativamente alla situazione del Cuneo Calcio. Nel testo la consigliera pentastellata ha chiesto all'amministrazione se siano state effettuate verifiche sulla situazione finanziaria del club di corso Monviso, oltre che sull'organigramma societario dopo il passaggio di proprietà avvenuto in estate e sulle azioni da intraprendere per “tutelare il buon nome della città, che la società rappresenta”.
“Il Comune non può intervenire nelle questioni di una società privata”: su questa lunghezza d'onda sono stati molti degli interventi che hanno preceduto la risposta di Cristina Clerico. “
Ci sono tante aziende cuneesi che sono in difficoltà e non riescono a pagare stipendi e contributi, non si possono fare interpellanze ed interrogazioni per ogni caso specifico. Si tratta di una società privata che non deve rendere conto al Comune, così come non è il Comune a dover vigilare sul passaggio di proprietà” ha commentato
Beppe Lauria. Di opinione analoga
Valter Fantino (“
Non possiamo fare i “Carabinieri” in casa di un privato”) e
Carmelo Noto: “
Il problema è di diritto privato, investe solo relativamente il Consiglio comunale, che non può intervenire direttamente. Seguiamo la situazione, non ci lascia tranquilli, oggi sono arrivati altri 4 punti di penalizzazione. L'unica cosa che al momento possiamo fare è attendere di vedere come si evolve la situazione, poi sono certo che il sindaco, se ce ne sarà bisogno, si farà promotore di iniziative per coagulare forze per far ripartire il calcio a Cuneo. Resta chiaramente il rammarico per i gridi d'allarme delle precedenti proprietà del Cuneo Calcio puntualmente caduti nel vuoto: di questi tempi è difficile trovare qualcuno che si imbarchi in certe “avventure”. Ripeto, osserviamo con preoccupazione, in questo momento il Comune non può fare altro”.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere Silvano Enrici: “Che la società non sia seria si è capito durante la Commissione sullo stadio: quando sono state chieste informazioni sulla solidità finanziaria non sono state date risposte”. Ad appoggiare l'interpellanza anche l'altro consigliere pentastellato Manuele Isoardi: “C'è una convenzione tra il Cuneo Calcio e il Comune: la società riceve contributi dal Comune, per questo dobbiamo interessarci alla questione. Inoltre pochi anni fa furono investite decine di migliaia di euro per l'adeguamento del Paschiero per le dirette streaming per le partite (investimento poi smentito dal consigliere Valter Fantino, all'epoca assessore allo Sport, ndr)”.