Una stagione da sogno per un’intera città e per una squadra che, sfidando tutti i pronostici di inizio anno, ha dominato il campionato in solitaria da ottobre. Il Napoli delle meraviglie conquista il suo terzo scudetto, a trentatre anni di distanza dal precedente: allora il capitano degli azzurri era un certo Diego Armando Maradona, ora ad indossare la fascia di Dios è Giovanni Di Lorenzo.
Trent’anni il prossimo 4 agosto, nativo di Castelnuovo Garfagnana, Di Lorenzo ha iniziato la sua carriera nelle giovanili della Lucchese da attaccante: gli amici all’epoca lo soprannominavano Batigol, come il viola Batistuta. Poi il passaggio alla Reggina, con cui esordirà in serie B a 17 anni, giocando come difensore centrale. Sullo Stretto non impressiona, lo giudicano troppo lento per agire sulla fascia. Il salto di qualità avviene proprio con l’arrivo a Cuneo, dove conquista un posto da titolare fisso in Lega Pro Prima Divisione.
Per i biancorossi del mister Ezio Rossi l’annata 2012-2013 è una stagione sfortunata. Dopo un buon girone d’andata, concluso a una sola lunghezza dalla zona playoff, la squadra affronta una seconda metà di campionato difficoltosa e finisce al quattordicesimo posto. Il confronto con la Reggiana nei playout vedrà i cuneesi pareggiare all’andata nello stadio del Giglio (1-1) e cadere tra le mura amiche, con un fatale 0-1. Ciononostante, Di Lorenzo disputa una stagione impeccabile, mettendo in fila 27 presenze e guadagnandosi la chiamata nel giro della Nazionale Under 20. Con gli azzurrini di Luigi Di Biagio disputerà il Torneo Quattro Nazioni.
Nell’estate 2013 ritorna a Reggio, stavolta da protagonista. Il resto, come si dice, è storia. Dopo due campionati in maglia amaranto, in B e in Lega Pro, segue un altro biennio nel Matera in terza divisione e quindi un nuovo approdo in serie cadetta, nell’Empoli. Nella formazione toscana arriveranno la promozione e l’esordio nella massima serie, a 25 anni, quindi l’arrivo a Napoli per 8 milioni il 7 giugno 2019. Nella compagine partenopea Di Lorenzo si è consacrato calcisticamente: per lui finora 133 presenze in campionato e quattro stagioni, l’ultima, appunto, da capitano dopo gli addii di Insigne, Koulibaly e Mertens.
Il successo in campionato giunge inaspettato ma meritatissimo, ancor più di quanto non lo fosse la vittoria agli Europei con la Nazionale di Roberto Mancini. È anche la prima volta in assoluto che un ex Cuneo vince, da capitano, uno scudetto. In un’intervista, rievocando i suoi trascorsi nelle serie minori, Di Lorenzo aveva detto: “Non cambierei niente, tutto ciò che ho fatto mi ha reso la persona e il calciatore che sono. E poi, quando raggiungi certi risultati partendo dalle categorie inferiori, la soddisfazione è doppia”. La sua è una favola autentica nella più grande favola del Napoli, dove tanto azzurro non ha sbiadito quel po' di biancorosso.