“…quello che mi fa girare il caxxo è che bisogna remare tutti dalla stessa parte. C’è qualche testata che rompe il caxxo mentre dovrebbe pensare a valorizzare questi ragazzi”.
Non siamo ‘da Cencio’ alla Parolaccia, la famosa osteria nel cuore di Trastevere dove il linguaggio scurrile accompagna pranzi e cene dei romani più goliardici, ma in corso Monviso, a Cuneo, più precisamente nella sala stampa dello stadio Paschiero, dove domenica scorsa dopo aver battuto (a sorpresa) la Carrarese per due reti a zero l’allenatore dei biancorossi, Cristiano Scazzola, ha lanciato strali nei confronti della stampa ‘non allineata’.
Evidentemente al mister biancorosso non piace che si provi a fare luce sulle oscure vicende di corso Monviso. “Della società non me ne frega un cazzo” dice, e aggiunge che, secondo lui, i giornalisti dovrebbero semplicemente “Stare vicino alla squadra”, magari esaltando le gesta sportive dei calciatori locali in usum delphini.
Il signor Scazzola è libero di esprimere il suo pensiero, ma di certo la sua continua difesa della proprietà lascia piuttosto perplessi. È evidente che i risultati positivi della squadra sono la foglia di fico di una situazione societaria che definire complicata è oramai un eufemismo, cionondimeno c’è chi sostiene - allenatore compreso - che ai “Tifosi non gliene frega un caxxo” di chi è deputato ad amministrare la società. Il problema è che al Tribunale Federale frega eccome di ciò che accade ai piani alti: per questo motivo il Cuneo ha già tre punti di penalizzazione il classifica e un deferimento per stipendi non pagati e contributi non versati.
Quello che invece non può fare il mister del Cuneo, almeno fino a prova contraria, è decidere la linea delle testate locali. È un buon allenatore, pensi al campo. Altrimenti qualche malpensante potrebbe obiettargli un'incoerenza di fondo: prima lamenta che ci sono testate che non dovrebbero occuparsi degli aspetti societari, poi però è egli stesso a nascondere la polvere sotto il tappeto in conferenza stampa, parlando come un dirigente. A dare risposte sui tanti aspetti poco chiari, a meno che il mondo non sia stato stravolto negli ultimi giorni, dovrebbe essere la società e non un membro dello staff tecnico, che ‘in un paese normale’ dovrebbe invece essere arrabbiato per i punti di penalizzazione che vanificano il lavoro fatto sul campo.
In ogni caso rimane una certezza: non saranno i toni aggressivi di Scazzola a influenzare in un verso o nell'altro la linea del nostro quotidiano online, che continuerà a raccontare ciò che accade nella Cuneo del pallone.