CUNEO - Pallavolo, parla il grande ex Andrea Marchisio: “Sarà emozionante affrontare Cuneo da avversario”

Con la Lube ha vinto tre scudetti, due Coppe Italia, Champions League e Mondiale per Club. Ora è il momento di cambiare: “Dopo la panchina c’è voglia di giocare”

Gabriele Destefanis 10/07/2022 18:46

Pubblicato in origine sul numero del 30 giugno del settimanale Cuneodice - in edicola ogni giovedì:
 
Tre scudetti, due Coppe Italia, una Champions League e un Mondiale per Club. Decisamente non male il palmares di Andrea Marchisio, pallavolista cuneese che con la maglia di Civitanova ha vinto praticamente tutto. Ma dopo cinque anni in una delle formazioni più forti del mondo come libero di riserva, al fianco di campioni del calibro di Juantorena, Simon, Bruninho, De Cecco e Zaytsev, solo per citarne alcuni, e dopo aver festeggiato l’ultimo titolo davanti a suo figlio Alessandro Dario (“L’emozione più grande”), Andrea ha deciso di prendere un’altra strada, tornando a giocare con continuità, anche se questo significa scendere di categoria. Sarà a Castellana Grotte, in serie A2: una nuova tappa di una carriera cominciata a Cuneo, con cui nel 2010 ha esordito in A1 vivendo la gioia dello storico scudetto, e proseguita in A2 con Loreto e Club Italia, prima del ritorno a Cuneo (in A1) e delle esperienze con Tuscania (per due volte) e Siena, ancora nella serie cadetta.
 
In attesa, un giorno, di vestire ancora la maglia di Cuneo, nella sua città ci tornerà non solo per una visita a parenti e amici, ma anche da avversario, in una sfida che si annuncia davvero speciale per Andrea, che ci ha parlato di questi cinque fantastici anni a Civitanova, del presente e del futuro.
 
Andrea, partiamo dal presente, cioè l’approdo a Castellana Grotte. Come sei arrivato a questa decisione?
“Dopo cinque anni in panchina, la voglia di giocare era troppa. Questi anni sono stati belli, ma non sarei riuscito a viverne un altro da riserva. Ho 31 anni, non me ne rimangono così tanti per essere protagonista in campo e voglio godermeli giocando. Era una decisione che stavo ormai valutando da alcuni mesi e che poi si è concretizzata di comune accordo con la società, in maniera naturale. È arrivata l’opportunità di andare a Castellana Grotte e non me la sono lasciata scappare”.
 
Cosa ti ha convinto?
“Speravo di poter rimanere in Superlega ovviamente, ma non ci sono state occasioni in questo senso. Castellana si è fatta viva subito ed in maniera seria. Mi hanno fatto capire di volermi fortemente presentandomi un ottimo progetto e facendomi una bella impressione. La squadra è forte ed attrezzata, da sempre è una formazione tra le migliori della A2. Per tutti questi motivi ho deciso di accettare”.
 
È stato difficile lasciare Civitanova?
“Sì, è stato doloroso. Quando è diventata ufficiale la notizia del mio addio ed hanno iniziato ad arrivarmi moltissimi messaggi di tifosi, appassionati ed amici, è stato emozionante. Ovviamente un po’ di tristezza c’è, ma questa è la pallavolo. Questi cinque anni sono stati bellissimi e resteranno sempre nel mio cuore, e poi qua a Civitanova ho appena comprato casa. Non so dove sarà il mio futuro post pallavolo, ma nelle Marche si vive bene e sto iniziando a mettere un po’ di basi. Poi si vedrà”.
 
Cosa ti lasciano questi anni con la Lube?
“Come ho detto, è stata un’esperienza bellissima, dentro e anche fuori dal campo. Ho avuto la fortuna di allenarmi e vivere fianco a fianco con campioni veri, di nazionalità diverse, i migliori nel loro ruolo. Da loro ho imparato molto, anche perché ho trovato persone umili e gentili, disposte ad insegnarti qualcosa ogni giorno. Questi cinque anni mi lasciano un bagaglio di grandi esperienze, sia come atleta che come persona, che mi porterò sempre dietro”.
 
Qual è stato il momento più bello?
“Le vittorie sono state tutte belle, ma se devo sceglierne una dico l’ultimo scudetto, perché l’ho festeggiato per la prima volta davanti alla mia ragazza e a mio figlio. Un’emozione unica, qualcosa di nuovo che non avevo mai provato”.
 
Qual è il compagno di squadra che in questi anni ti ha impressionato di più?
“Fisicamente Simon: è una bestia, gioca un altro sport. Per l’etica del lavoro e la capacità di non mollare mai, dico invece Bruninho e Lucarelli: ho visto pochi giocatori così. Umanamente invece, mi sono trovato molto bene con tutti. C’è sempre stato un bel gruppo: con Bruninho, Lucarelli, De Cecco e Zaytsev ho legato particolarmente. Sono campioni, ma sono anche persone semplici, simpatiche ed estremamente disponibili”.
 
Raccontaci qualche aneddoto...
“Posso dirti che spesso in settimana facevamo delle grigliate tra compagni di squadra. Erano sempre i brasiliani ad organizzare, loro vanno pazzi per le grigliate. Poi però non cucinavano mai: si sedevano tranquilli e lasciavano fare ad altri, aspettando di mangiare”.
 
Tornando al prossimo anno. Speravi in una chiamata di Cuneo?
“Ci sono stati dei contatti, che si sarebbero potuti concretizzare nel caso Cuneo avesse raggiunto la Superlega. Io ci spero sempre: tornare un giorno a Cuneo per me sarebbe importante per tanti motivi. È il posto dove sono nato e cresciuto e c’ero quando la vecchia società ha chiuso. Ricordo i sentimenti di quelle ultime partite, tornare sarebbe come la chiusura di un cerchio. Come si dice, la speranza è l’ultima a morire: finché l’ultima palla della mia carriera non sarà caduta, continuerò a sperarci”.
 
Hai seguito Cuneo nella passata stagione?
“Ovviamente. Sono un grande tifoso, ho creduto davvero nella possibilità che arrivasse in Superlega, soprattutto dopo l’ingaggio di Andric, giocatore di un’altra categoria. Peccato per come è finita, ma Cuneo ha disputato una stagione incredibile. Vedere il palazzetto di nuovo così pieno in occasione della finale di Coppa Italia, è stato emozionante. È mancata la ciliegina sulla torta, ma la società si sta muovendo bene, sta facendo il percorso giusto, passo dopo passo: sono sicuro che Cuneo tornerà presto nel posto in cui merita, glielo auguro di cuore”.
 
Che campionato di A2 ti aspetti?
“Penso che sarà molto lungo ed equilibrato. Tutte le squadre si sono rinforzate molto, comprese le neopromosse, che si sono assicurate nomi importanti. Con la possibilità di avere due stranieri, il livello si alzerà ulteriormente. Alla fine prevarrà chi avrà sbagliato di meno. Vedo Vibo Valentia con qualcosa in più delle altre, Bergamo e Cuneo sono attrezzate, e anche noi di Castellana Grotte possiamo dire la nostra”.
 
Troverai Cuneo da avversaria. Ci hai pensato?
“Ci penso da quando ho firmato per Castellana. Non mi è mai capitato di affrontare Cuneo da avversaria. Sarà bello ed emozionante. Ritroverò tanti amici, sarà come tornare a casa. Non vedo l’ora di giocare quella partita nel palazzetto di Cuneo”.

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