“Vediamo se qualcuno di voi è in grado di fare un gol come quello di Pontoni”. A parlare è Papa Francesco, che il 13 agosto del 2013 sta incontrando le delegazioni delle nazionali di calcio di Italia e Argentina, le quali il giorno successivo si affronteranno in amichevole a Roma. Il riferimento del pontefice è a Renè Alejandro Pontoni, attaccante argentino nato nel 1920 a Santa Fè, nel barrio della Facultad. Un'ammirazione, quella del Papa, nata nell'ormai lontano 1946. La Seconda Guerra Mondiale è da poco terminata, il mondo sta faticosamente cercando di rialzarsi dopo il sanguinoso conflitto: in Argentina il San Lorenzo de Almagro, squadra fondata da un prete salesiano di origini torinesi, Lorenzo Massa, di cui il piccolo Jorge Bergoglio è tifosissimo, domina e vince il campionato. Il centravanti e trascinatore è proprio lui, Renè Alejandro Pontoni, il calciatore preferito del Papa.
La curiosità che motiva la presenza di questa piccola “storia” su un quotidiano online della provincia di Cuneo sta nelle origini della famiglia calciatore. Il padre Hermenegildo Pontoni, infatti, era nato Saluzzo, mentre per trovare le radici della madre, Lucia Scarafia, serve spostarsi di pochi chilometri ed arrivare fino a Moretta, dove nacquero, prima di trasferirsi in Argentina, i nonni materni.
Non un'infanzia facile, quella di Renè, con il padre Hermenegildo che muore quando lui ha appena 4 anni. Già quando ha 12 anni, così, Pontoni è costretto a lavorare vendendo uova per aiutare la famiglia. E' il calcio, però, a concedergli l'occasione per sconfiggere le difficoltà, anche se nel 1934 il futuro idolo di Papa Francesco è costretto ad accantonare temporaneamente il pallone per dedicarsi esclusivamente al lavoro. Nel 1937 debutta ufficialmente con il Gimnasia y Esgrima segnando ben quattro reti. Nel 1940 Pontoni spicca il volo verso il più blasonato Newell's Old Boys, dove resterà fino al 1945 segnando 67 reti in 110 gare, conquistando nel frattempo anche la maglia albiceleste della nazionale. Il 22 aprile del 1945, mentre in Europa si sta per concludersi il più tragico dei conflitti, Pontoni esordisce con la sua nuova squadra, il San Lorenzo, segnando tre reti nel 4-1 al Gimnasia La Plata. E' qui che “Huevito” - così veniva soprannominato da giovane, quando ancora vendeva uova per vivere – incrocia la sua strada con quella di Jorge Bergoglio, allora un bambino di di nove anni che dagli spalti dello stadio “Gasometro” fa il tifo per i suoi beniamini in maglia rossoblù. Con il San Lorenzo Pontoni vincerà un titolo nazionale argentino e segnerà 66 reti. Ed è proprio ad un gol segnato da Pontoni con la maglia rossoblù che il pontefice fa riferimento nel 2013, incontrando i calciatori di Italia e Argentina. Si tratta di una rete messa a segno in un 5-0 contro il Racing di Avellaneda: stop con il petto al limite dell'area, pallonetto ad eludere l'intervento dei difensori e tiro al volo.
La carriera di Pontoni si schianta bruscamente nel 1948, quando un contrasto con Rodolfo De Zorzi, difensore del Boca Juniors, gli procura al rottura del legamento crociato del ginocchio e la frattura di rotula e menisco. Al suo ritorno, nel '49, Renè si trasferisce all'Independiente Santa Fè, in Colombia, dove poi giocherà anche con il Deportes Quindìo, prima di emigrare in Brasile, dove ad accoglierlo è la Portuguesa. Nel 1954 l'ultima stagione da giocatore con il suo grande amore, il San Lorenzo, prima di appendere le scarpette al proverbiale chiodo. Poi qualche annata da direttore sportivo, prima di aprire nel 1963 una pizzeria, "La Guitarrita", a Buenos Aires, gestita per diversi anni prima della morte, avvenuta il 14 maggio del 1983.
Le sue gesta, a distanza di 80 anni, restano scolpite nella memoria dei tifosi del San Lorenzo, Jorge Bergoglio compreso. Molti giocatori hanno incantato le folle, molti hanno fatto incetta di trofei. Ma quanti possono vantarsi del titolo di "giocatore preferito del Papa"? Ebbene, nelle vene del calciatore preferito dell'attuale pontefice scorreva anche qualche goccia di sangue cuneese. Anche Jorge Bergoglio stesso, del resto, ha a propria volta origini piemontesi: il padre era di Portacomaro Stazione, frazione di Asti, mentre la nonna materna nacque a Cabella Ligure, piccolo Comune al confine con la Liguria, in provincia di Alessandria.
FONTI: “Renè Pontoni, il giocatore preferito del Papa Bergoglio” - Lorenzo Galliani – Minerva Editore - 2016