Riceviamo e pubblichiamo.
In merito alla decisione del Giudice Sportivo relativamente all'incontro tra la Pro Dronero e la Luese Cristo Alessandria di sanzionarci con una sconfitta a tavolino per 0-3, anzichè optare come richiesto da più parti per la ripetizione della partita in data da stabilirsi, prendiamo atto che i tanto declamati principi di lealtà sportiva possono essere tranquillamente violati pur di raggiungere a qualunque costo i propri fini, senza neanche scendere in campo per affrontare a viso aperto gli avversari, ma non possiamo accettare una ricostruzione fantasiosa di ciò che è realmente accaduto. Non è assolutamente vero che alle 15.15 siano state misurate le altezze di entrambe le porte, perchè la terna arbitrale si è immediatamente recata presso la porta più lontana dall'ingresso, dove in mia presenza è stata rilevata in più punti nella parte centrale una distanza di 2,42 metri dalla traversa al terreno, quindi perfettamente a norma dal momento che l'altezza deve essere di 2,44 metri con la possibilità di avere fino a due centimetri in più o due centimetri in meno, dal momento che è normale che ci siano assestamenti dei pali e del terreno. Solo in un punto non precedentemente segnalato dalla terna arbitrale accanto al palo di destra guardando frontalmente la porta rimaneva da togliere ancora un centimetro di terra con qualche ultimo colpetto di zappa, ma questo non ci è stato consentito perchè come ci è stato spiegato era ormai passato un minuto dal termine fissato delle 15.15.
Per ciò che riguarda invece la porta più vicina all'ingresso, quella cioè su cui ci era stato chiesto di compiere lo sforzo maggiore, il sopralluogo invece non è stato neanche effettuato, vanificando così tutto ciò che abbiamo fatto per ottemperare alle disposizioni ricevute. Il campo ovviamente era regolarmente tracciato ed in quanto all'osservazione per cui sarebbe stata una scelta della Pro Dronero cercare di abbassare il più possibile il livello del terreno anzichè cercare di sollevare i pali non si sa se ridere o piangere perchè anche un bambino sa che per motivi di sicurezza questa seconda assurda opzione avrebbe necessariamente richiesto stumenti e personale a disposizione esclusiva dell'ufficio tecnico comunale, ovviamente chiuso in quel momento. Davvero stupidi tutti gli arbitri che non hanno mai notato nulla di strano nelle nostre porte in tutti i precedenti incontri interni del campionato di Eccellenza ora clamorosamente falsato, e davvero ingenue le squadre avversarie che hanno rinunciato alla possibilità di vincere senza neanche confrontarsi lealmente con la Pro Dronero. Di certo non sarà questo a piegare l'orgoglio indomabile del Drago, non dimenticando che a volte si può uscire a testa alta anche da una sconfitta a tavolino, perchè ciò che è realmente accaduto è stato fin troppo evidente da subito senza che ci sia bisogno di ulteriori commenti.
Il presidente della Pro Dronero
Corrado Beccacini