“Stessa storia, stesso posto, stesso bar”. Era il 1995 quando gli 883 pubblicarono “Gli Anni”, canzone poi diventata hit senza tempo. Se non fosse per il bar, l'attacco del pezzo cantato da Max Pezzali potrebbe essere utilizzato per descrivere la situazione dell'ennesima estate di incertezza vissuta dal Cuneo Calcio e dai suoi tifosi. Da alcuni anni, infatti, mandata agli archivi la stagione sportiva si ripete lo stesso copione: silenzio assoluto, nessuna comunicazione da parte della società, dubbi sull'iscrizione al campionato successivo e sul futuro in generale. Quest'anno, però, la situazione è ancora peggiore: il Cuneo viene dalla stagione più travagliata della sua storia, in Tribunale c'è un fascicolo relativo ad un'istanza di fallimento della società e i protagonisti dell'ultimo campionato, uno dopo l'altro, stanno trovando sistemazione altrove.
L'allenatore
Cristiano Scazzola si è accasato all'Alessandria, diversi giocatori hanno trovato accordi con nuove squadre, ma anche nell'organico dirigenziale la sensazione è quella del “fuggi fuggi”: stando alle ultime indiscrezioni il direttore generale
Simone Sivieri avrebbe rassegnato le dimissioni, e a seguirlo – notizia delle ultime ore – sarebbe stato anche il segretario
Federico Peano, storico “braccio operativo” del club di corso Monviso durante la gestione Rosso. Di
Roberto Lamanna, ad oggi azionista di maggioranza della società, nelle ultime settimane non si sono avute notizie, fatta eccezione per la sua controversa apparizione in una presunta trattativa per portare
Beppe Iachini sulla panchina del Palermo, altra società che naviga in acque tutt'altro che tranquille. Il tutto mentre molti dei protagonisti scesi in campo nell'ultimo ancora attendono le ultime mensilità e mentre anche il settore giovanile sta “perdendo i pezzi”, con il responsabile
Roberto Basso passato al Busca e molti allenatori in procinto di accasarsi nelle società della zona, con la
famiglia Amanzi impegnata in prima linea per cercare di salvare il salvabile e non disperdere il lavoro portato avanti negli ultimi anni.
Il futuro del vivaio, però, è strettamente legato a quello della prima squadra, per la quale, come detto, ad oggi non ci sono certezze né risposte. Nessuno ha finora garantito l'iscrizione al prossimo campionato di Serie D, con la deadline fissata il prossimo 12 luglio. Se nelle scorse settimane sembrava ormai in dirittura d'arrivo il ritorno delle quote di maggioranza nelle mani di Marco Rosso, oggi la situazione, dopo il rinvio dell'assemblea dei soci che lo scorso 12 giugno avrebbe dovuto sancire l'estromissione di Lamanna, sembra più complicata. L'accordo tra l'imprenditore di Tarantasca e il procuratore genovese non sarebbe stato trovato, e ad oggi la situazione è completamente bloccata. Insomma, la notizia è che non ci sono notizie: come detto in apertura, lo stesso silenzio assoluto già visto e vissuto nelle ultime estati, quando però lo spettro del fallimento non era un'ipotesi da prendere in considerazione. Oggi, invece, se la situazione non dovesse sbloccarsi in tempi brevi, risulterebbe a rischio anche l'iscrizione alla Serie D e la sopravvivenza stessa della società, con scenari drammatici che si aprirebbero di fronte al club di corso Monviso data l'assenza di altri potenziali acquirenti interessati.
Per provare ad ottenere risposte più chiare sul futuro, il gruppo di tifosi biancorossi “I Fedelissimi” ha organizzato per domani, mercoledì 3 luglio, un sit in di protesta di fronte allo stadio “Fratelli Paschiero”: il presidio sarà dalle ore 10 alle ore 12, con i tifosi che proveranno ad ottenere un incontro con ciò che resta della società. La sensazione, però, è che difficilmente da Roberto Lamanna e Oscar Becchio, ultimi due “superstiti” della dirigenza, o dagli altri soci di minoranza, Rosso compreso, arriveranno risposte concrete.