Seconda parte dello speciale "Calcio d'inizio" dedicato alla Promozione: proseguiamo con l'analisi delle squadre cuneesi che prenderanno parte al girone C.
Narzole
Tante novità in casa Benarzole, a cominciare dalla guida tecnica. La società ha deciso di puntare su un allenatore emergente come Roberto Borghese, che ha dimostrato tutto il suo valore nell’anno e mezzo a San Rocco, in Prima Categoria. Per lui sarà l’esordio in Promozione e in una piazza che ha voglia di tornare protagonista dopo un’annata un po’ anonima, chiusa in settima posizione senza mai accendersi veramente. Partiti alcuni big come Capitao, Neri e Santarossa, i due ds Ferrero e Dogliani hanno chiuso per una serie di graditi ritorni, come quello del difensore ex Vda Chavensod Mirko Ferrarese, classe ‘89, che potrà dare esperienza e leadership al reparto arretrato di Borghese. Avevano già vestito la maglia del Benarzole anche i centrocampisti Nicolò Boffa (in arrivo dal Moretta) e Alessandro Blua (Monregale), due innesti in grado di portare sostanza e qualità alla mediana. Davanti spazio per giovani che però hanno già un curriculum che parla da solo: dal Chisola è approdato a Narzole il 2006 Claudio Simonetti, mentre è una storia davvero speciale quella di Amadou Badji, attaccante senegalese classe 2005 che ha già assaggiato il grande calcio con Taranto e Vis Pesaro (Primavera): arrivato nel 2019 a Torino per il ricongiungimento familiare, si è messo in mostra al campo della Pellerina, allo Spazio Talent Soccer, dove si è presentato senza neanche le scarpe da calcio, attirando l’interesse di club professionistici. Ora l’approdo al Benarzole, che potrebbe aver messo a segno davvero un colpo pazzesco per la categoria. Anche grazie alle sue prestazioni e ai suoi gol la squadra di Borghese spera di poter provare a inserirsi nei piani alti di classifica.
Pedona
Perso qualche pezzo pregiato, il Pedona prova a ridisegnarsi cercando di non ridimensionare le proprie ambizioni. Primo punto: ripartire dalla conferma in panchina di mister Zappatore, ormai alla sua sesta stagione a Borgo San Dalmazzo. Quindi il mercato, che ha dovuto fare i conti con l’addio al calcio giocato di un attaccante del calibro di Pepino, entrato nello staff tecnico. Un sostituto all’altezza? Difficile trovarlo, praticamente impossibile. Ed allora il Pedona ha deciso di puntare su giocatori con caratteristiche differenti, operando innesti di spessore anche in altri ruoli, scelte che determineranno un cambiamento nel modo di interpretare le partite. Davanti dal Busca è arrivato Samake, una freccia dalla velocità impressionante in grado di spaccare le difese avversarie. Giocatore completamente diverso da Pepino, ma potenzialmente in grado di legarsi perfettamente con un centravanti di manovra della qualità di capitan Marco Dalmasso, il punto di riferimento della squadra anche in questa stagione. In mezzo al campo, a dirigere le operazioni ecco il regista che forse mancava ai borgarini, Matheus Biondi, italo-brasiliano ex Olmo, San Sebastiano e Sant’Albano a cui sarà affidato il compito di dettare i tempi della squadra di Zappatore. Per puntellare la difesa, orfana di due pedine importanti come Armando, andato al Boves, e Tucci, fermo per ragioni di studio, il Pedona si è assicurato Bressi (ex Busca), che potrà formare con il confermato Nasta una coppia di sicura affidabilità per la categoria, con la linea che da 3 potrebbe diventare a 4. A completare la rosa, oltre alle tante conferme, anche alcuni giovani di valore, tra cui il centrocampista classe 2007 Tecco, che potrebbe prendersi fin da subito un posto da titolare. Dopo aver raggiunto i playoff nella passata stagione, l’obiettivo in casa Pedona è ripetersi. La squadra di Zappatore parte più a fari spenti rispetto all’anno scorso, quando sembrava una delle principali favorite, ma chissà che questo non possa rappresentare un vantaggio.
San Sebastiano
Dopo due stagioni vissute costantemente nelle posizioni di vertice, il San Sebastiano ormai non si può più nascondere. La formazione fossanese va inserita di diritto nel gruppo allargato di squadre che si contenderanno i piani nobili della graduatoria, anche se ha cambiato molto, perdendo qualche pezzo davvero importante. La prima novità è in panchina: salutato Pisano, la società ha puntato su un ritorno romantico, quello di Cristiano Zabena, che a San Sebastiano ha lasciato ottimi ricordi e che nella passata annata ha fatto benissimo con la Saviglianese. Tanti e i importanti anche i cambiamenti operati nella rosa, con alcuni pezzi pregiati che hanno cambiato aria: su tutti bomber Caristo, che ha seguito Pisano a Carmagnola, accompagnato dal difensore Mancuso e dal centrocampista Morra. Da registrare ci sono anche le partenze del giovane portiere Aime (Pro Dronero) e dell’attaccante Tatili (Vanchiglia), e la decisione del capitano Sciatti di appendere le scarpe al chiodo. Ed allora la società ha dovuto pescare parecchio sul mercato, e lo ha fatto bene: in attacco sono arrivati bomber Barbera, ex Sommariva Perno e San Domenico Savio, e Nicola Salvatierra (Barcanova), per il centrocampo ecco Pietro Mazzucco (Cheraschese), e Samuele Giordana, che Zabena ha già allenato l’anno scorso a Savigliano. In difesa il colpo è Benucci, ex Carrara ‘90 (Promozione D) con esperienza anche in C e D. E poi i giovani, a completare una rosa attrezzata e pronta per un altro campionato da protagonista.
Saviglianese
Una squadra giovane in una piazza ambiziosa, che dopo anni difficili sembra finalmente poter tornare a recitare un ruolo da protagonista nel calcio provinciale. La Saviglianese riparte dai playoff raggiunti, da neopromossa, nella passata stagione. L’estate dei Maghi è stata caratterizzata da un toto allenatori per il dopo Zabena che alla fine ha visto ricadere la scelta della società su Riccardo Milani. Un ritorno a Savigliano per il tecnico che arriva dall’esperienza con il Villafranca, chiusa con la retrocessione dall’Eccellenza. Avrà a disposizione una rosa giovane, con qualche cambiamento rispetto alla passata annata, ma certamente competitiva. Il colpo più importante è Alessandro Santarossa, talentuoso trequartista che l’anno scorso con il Benarzole ha messo a segno dieci gol, il profilo ideale per fare coppia con bomber Thomas Sacco, autore nella passata stagione di 16 reti. Una riconferma fondamentale, considerando anche che la Saviglianese nel reparto avanzato ha perso una pedina importante come Bertola (andato al Val Varaita insieme a Rostagno). Milani punterà tanto sul suo bomber, da cui passeranno molte delle fortune dei Maghi, che in mezzo al campo hanno salutato Giordana (che ha seguito Zabena al San Sebastiano) ma si sono assicurati un giovane molto interessante come l’ex Cheraschese Likaj, classe 2003. I giovani della propria cantera e qualche big di esperienza e personalità: ecco la ricetta della Saviglianese, che non si pone obiettivi ufficiali, ma spera di ripetere la bella stagione passata.
Scarnafigi
Parola d’ordine: continuità. Lo Scarnafigi si affaccia alla prossima stagione, la quinta consecutiva in Promozione, all’insegna della volontà di proseguire quanto fatto l’anno scorso. Pochi, pochissimi cambiamenti, a partire dalla guida tecnica, affidata ancora a Giorgio Fraire. Anche la rosa è fatta di tantissime conferme, un fattore che potrebbe essere determinante in un campionato molto competitivo, ma che vede al via diverse squadre che devono ancora imparare a conoscersi dopo tanti cambiamenti estivi. Questo problema non ce l’avrà lo Scarnafigi, affiatatissimo e pronto ad accogliere a braccia aperte il colpo di mercato, l’attaccante Davide Isoardi, ex capitano del Busca. “Dada”, scaricato con parole pubbliche piuttosto dure dai Grigi in estate, non vede l’ora di poter dimostrare di essere ancora un giocatore in grado di fare la differenza in Promozione, lui che ha calcato anche i campi di serie D con la Pro Dronero. Ha caratteristiche decisamente diverse da Jemhri, che ha ceduto alle lusinghe della Pro Dronero, ma è quel giocatore in grado di far saltare il banco, il top player su cui Fraire fa affidamento per trascinare tutto lo Scarnafigi ad un’altra stagione da protagonista. L’obiettivo è innanzitutto fare i punti necessari per mantenere la categoria, poi ci si può divertire, anche perché migliorare il sesto posto dell’anno scorso significherebbe raggiungere i playoff.