"Sono uno di poche parole, mi presenterò con il lavoro". Ecco Stefano Micoli, il nuovo allenatore della Honda Olivero S.Bernardo Cuneo, scelto dalla società per provare a risollevare le sorti di una squadra al momento in zona retrocessione. Nel corso della conferenza stampa svolta nel palazzetto dello sport cuneese, il tecnico ha spiegato cosa lo ha spinto ad accettare questa sfida stimolante, ma anche complicata: "Non sono qui per fare il tappabuchi, ma per portare a termine questa stagione con la salvezza e poi guardare ad un progetto futuro". Il riferimento è alla volontà di proseguire insieme anche al termine di questa stagione. Ma perché questo si realizzi serve mantenere la categoria: "Ci deve essere un richiamo ad un senso di responsabilità da parte di tutti. Io per primo, che sono il comandante della nave, mi assumo le mie: tutti dobbiamo sporcarci le mani. Spero di essere il coach giusto nel posto giusto".
Micoli arriva dall'esperienza in Polonia, al Radomka Radom, terminata (in maniera consensuale con la società) poco più di un mese fa. Ma la sua è una carrieta ormai trentennale, cominciata nella sua Bergamo nel 1993 come assistente e poi proseguita, come vice di Marco Bonitta, con la vittoria di scudetto, Coppa Italia e Champions League. Da primo allenatore ha guidato Latisana, Cremona, Parma, Urbino, CSM Bucuresti e CSM Targoviste in Romania, Roma, Aragona e Bergamo, a più riprese. È stato anche coach della Slovacchia dal 2018 al 2021. Ora Cuneo: "I problemi? Non mi spaventano. Serve stabilità ed entusiasmo, credo che la rosa sia competitiva. Il calendario certo non è agevole, ma abbiamo diverse partite in casa da sfruttare e spero che possano anche arrivare dei punti a sorpresa, me lo dice l'esperienza. Avrò bisogno di tutti, ognuno deve dare il massimo, mi auguro di essere quello che fa cambiare la forma mentis alla squadra. Ma tutti devono avere fame e motivazioni: si fallisce se le atlete non hanno visione". Infine, un invito alla piazza cuneese, sempre molto esigente: "Chiedo solo di supportarci in maniera propositiva".
Micoli ha anche parlato di Massimo Bellano, dicendo di stimarlo molto e di sapere che "lavora bene e mi lascia una squadra ben preparata". Sull'ex allenatore di Cuneo è tornato anche il presidente Emilio Manini, presente alla conferenza stampa: "Non è un esonero, con lui abbiamo parlato e trovato una quadra. Ha fatto un passo indietro e la società ha deciso per questa scelta per provare a rimuovere certi stati mentali con un nuovo allenatore. Speravamo di riuscire a raddrizzare la situazione senza buttare per aria progetti già stabiliti, ma ad un certo punto abbiamo capito che bisognava provare a ricominciare da zero e abbiamo scelto Micoli. Bellano è stato molto attaccato, ma posso dire che è una brava persona e che ha fatto un grandissimo lavoro, impegnandosi molto".
Il presidente ha assicurato che la società vuole in ogni maniera mantenere la categoria, "anche eventualmente ricomprando il titolo se dovesse arrivare una retrocessione", e ha ricordato il percorso della nuova società: "Abbiamo ereditato una situazione non facile, abbiamo pensato ad un progetto che desse continuità, che portasse a non cambiare tanto ogni anno. Abbiamo fatto tanto sotto tanti punti di vista in società, purtroppo manca il pezzettino che conta di più, che sono i risultati. Con Bellano si sperava di allestire un altro tipo di roster, ma purtroppo questioni di budget e scelte di altre squadre hanno ridotto le nostre possibilità. In tanti dicono che non siamo capaci a gestire questa attività: può anche essere vero, non abbiamo tanta esperienza ma ci stiamo mettendo anima e cuore". Manini ha anche parlato della questione della nuova giocatrice cinese, il cui arrivo è però molto difficoltoso: "Ci sono tanti ostacoli da superare: il Governo cinese sta rendendo difficile il suo arrivo, perché ci sono le Olimpiadi e stanno stabilendo il roster delle atlete. A breve contiamo di avere una risposta".