CUNEO - Calcio, Carrù in Prima. Michelotti: "In pochi ci credevano: abbiamo fatto qualcosa di straordinario"

Le parole del tecnico dopo la vittoria del campionato: "Non abbiamo mai mollato. Bello festeggiare con la Monregale, così la vittoria per me ha un sapore speciale. Una dedica? A me stesso"

Giorgio Michelotti insieme a Franco Giuliano: ieri hanno festeggiato insieme

Gabriele Destefanis 08/05/2023 17:42

“Abbiamo festeggiato tanto, oggi sono un po’ provato”. La voce di Giorgio Michelotti è quella di chi la scorsa notte ha dormito poco. Stanca, ma incredibilmente felice per un risultato che forse in pochi, ad un certo punto della stagione, pensavano che sarebbe stato possibile raggiungere. Il Carrù è campione della Seconda Categoria (girone G) al termine di un duello entusiasmante e carico di tensione con il Piazza, risolto solo all’ultima giornata, con la vittoria dei carrucesi a Bagnasco e il pesante ko dei monregalesi sul campo del Valvermenagna.
 
Mister, ci racconti l’emozione per questa vittoria?
“Una bella emozione. Perché vincere un campionato non è mai facile. Ci vogliono tante componenti, ed anche un po’ di fortuna. Io non so se noi siamo stati fortunati, a volte ci è girata bene, altre male. Ma sono certo che ci abbiamo sempre creduto, anche se sembrava davvero difficile. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, credo che quasi nessuno pensasse che avremmo potuto vincere il campionato”.
 
Anche perché ad un certo punto, dopo la sconfitta nello scontro diretto, vi siete trovati a -6 dal Piazza.
“Quella sconfitta ci ha fatto male. Il Piazza in quel periodo stava davvero bene, stava vivendo un ottimo momento di forma e giocava un gran calcio. Ma io sapevo che non era ancora finita: eravamo appena alla terza di ritorno, poteva ancora succedere di tutto. E infatti siamo riusciti a rifarci sotto”.
 
Qual è stato il segreto di questa rimonta?
“Nessun segreto. Ci siamo rimessi a lavorare, cambiando qualcosa tatticamente: siamo passati a un 3-5-2 molto offensivo, con due esterni che sono praticamente degli attaccanti aggiunti. Abbiamo giocato in maniera più spavalda, andando a prendere alti gli avversari. E i risultati sono arrivati. Forse il Piazza dopo aver vinto contro di noi ha fatto l’errore di pensare che fosse già fatta, mentre noi non abbiamo mai mollato”.
 
C’è un momento preciso in cui hai capito che potevate davvero vincere il campionato?
“In realtà, io l’ho sempre pensato. Già questa estate, al primo incontro con i ragazzi, mi sono presentato dicendo che volevo vincere il campionato. Il Carrù veniva da una stagione difficile, la gente mi guardava come se fossi matto. Parlando invece del momento in cui ho capito che potevamo riprendere il Piazza, ti dico alla diciottesima giornata. Dopo una sconfitta, paradossalmente: noi avevamo perso con la Virtus Busca, ma anche il Piazza, con il Dogliani, interrompendo una lunga striscia positiva. Negli spogliatoi ho visto i più vecchi arrabbiati: ho capito che c’eravamo, eravamo vivi, e che loro erano umani, potevano anche sbagliare”. 
 
A quel punto è partita la rimonta…
“Sì, perché noi abbiamo cominciato a fare risultati e loro ad inciampare altre volte. Non ho assillato i ragazzi, abbiamo continuato a lavorare in maniera tranquilla, pensando a fare il nostro. Una volta effettuato il sorpasso, psicologicamente è stato più facile, perché quando insegui a lungo e poi passi a condurre, per gli altri è più difficile. Quella è stata la svolta”.
 
C’è una dedica?
“Guarda, ce ne sarebbero tante da fare. Ringrazio la società perché mi ha dato la possibilità di vincere il campionato allestendo una squadra molto competitiva e supportandomi sempre. Però questo successo lo voglio dedicare a me, sarei ipocrita a dire diversamente. L’anno scorso ho avuto un’annata complicata e con tanti problemi a Margarita. Ho fatto tanti sacrifici che sono stati ripagati. Poi questo successo per me ha un sapore particolare”.
 
Perché?
“Ieri ha vinto il campionato di Prima Categoria la Monregale. Io ero in panchina quando è retrocessa in Seconda, e c’era anche Franco Giuliano in società. Sono felice che abbiamo potuto festeggiare insieme”.   

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