Con l’ultima “partitella” in famiglia disputatasi martedì 6 giugno si è conclusa ufficialmente la stagione del Racco ’86 Women. La società presieduta da Gianpiero Rivoira, ben supportato dal dirigente “storico” Mario Testa, si accinge a brindare al decimo anno di attività in ambito femminile. Un decennio di crescita dove si sono vissuti anche momenti di difficoltà, superati però con l’unità e un grande spirito di squadra. “È stata un po’ una scommessa la richiesta fattaci da alcune ragazze presentatesi in società con l’intento di creare una squadra femminile – dichiara Mario Testa -. E proprio grazie al loro input siamo riusciti a dare vita al progetto femminile, nel quale abbiamo sempre creduto e che abbiamo sempre sostenuto, nonostante in certi momenti ci siano state un po’ di difficoltà”.
Facendo un excursus sul calcio femminile della Granda, eccezion fatta per la Freedom, dopo la gloriosa cavalcata del Cuneo Calcio Femminile approdato per ben due volte in serie A, gli ottimi risultati raggiunti dal Musiello Saluzzo e la breve parentesi del Fossano Women, il movimento in rosa non è più riuscito a decollare.
“Alcune società si sono avvicinate al calcio femminile – incalza Testa –, per poi scomparire dopo alcuni anni. Crediamo sia giunto il momento, come si suol dire, di alzare l’asticella, e stiamo lavorando con l’intento di coinvolgere nel nostro progetto una figura di spicco ma soprattutto di livello e competenza in ambito femminile da inserire nello staff dirigenziale”.
L’indiziata numero uno è Eva Callipo, personaggio di spicco del movimento calcistico femminile della Granda, presidente del Cuneo Femminile negli anni della serie A, successivamente responsabile del Fossano Women e poi dirigente federazle. Anche se la diretta interessata non conferma, ma neppure smentisce. Legata ad Eva Callipo c’è la figura di Alessandra Witzel, scomparsa nel marzo 2021: il Racco ’86 Women la vuole nuovamente ricordare con il 2° Trofeo Racco ’86 – “Memorial Alessandra Witzel”, in programma a settembre. “Il memorial intitolato ad Alessandra è un momento importante per la nostra società, ma soprattutto è un atto doveroso in ricordo di una persona che ha scritto la storia del calcio femminile non solo nella nostra provincia”, conclude Mario Testa.