“Spero di diventare una delle nuotatrici più forti d’Italia e sogno di vincere un’Olimpiade”. Tra obiettivi concreti e sogni nel cassetto, Sara Curtis non ha paura di nascondersi. Ed è anche difficile farlo, quando a parlare sono i risultati di una sedicenne che negli ultimi mesi è letteralmente esplosa. Prima Riccione, dove lo scorso aprile ha dominato i Criteria Nazionali Giovanili conquistando cinque medaglie d’oro (50 farfalla, 100 dorso, 50 stile libero, 50 dorso e 100 stile libero) e firmando il record italiano Cadette nei 50 stile libero, poi la consacrazione a livello internazionale con altre cinque medaglie agli Europei Juniores di Belgrado (oro nei 50 stile libero e nelle staffette 4x100 e mista, argento nei 100 stile libero e nella staffetta 4x100 stile libero uomini-donne), quindi l’ultimo exploit agli inizi di agosto, a Roma, ai Campionati Assoluti di categoria, con altri tre ori tra le Cadette (50 stile libero, 100 stile libero e 50 farfalla) e il record italiano sui 50 stile libero, che già deteneva, ritoccato e portato a 25''01. In mezzo premiazioni, articoli, interviste (tra cui la nostra). Una improvvisa notorietà che Sara, saviglianese di padre italiano e madre nigeriana, tesserata per il Team Dimensione Nuoto e seguita dall'allenatore Thomas Maggiora, sta gestendo con sorprendente maturità e con la semplicità, quella sì, della sua età: 16 anni, ma ancora per pochi giorni, perché sabato 19 agosto ne compirà 17.
Sara, partiamo dalle gioie più recenti: le medaglie di Roma e il record ritoccato. Te l’aspettavi?
“A dire la verità, no. Consideravo questi Campionati Italiani solo come una tappa di passaggio e avvicinamento ai Mondiali che si svolgeranno a settembre in Israele. Volevo vincere la gara, certo, ma non avevo come obiettivo quello di migliorare il record. Una gioia davvero inaspettata e bellissima. Sono molto soddisfatta di quello che sono riuscita a fare a Roma. E quella gara dei 50 stile libero mi è entrata davvero nel cuore”.
È la tua gara preferita, finora?
“Sì, insieme a quella di Riccione, sempre nei 50 stile libero, di aprile, quando ho realizzato per la prima volta il record italiano. In quell’occasione ho provato qualcosa di speciale e magico, fin dalla partenza dai blocchi. Mi sentivo bene, mi sono goduta ogni bracciata e negli ultimi metri ho spinto ancora con grinta per toccare prima di tutte. Quando ho scoperto che avevo firmato il nuovo record, è stato un misto di emozioni indescrivibili”.
In mezzo, ci sono stati gli Europei di Belgrado. Non vorrai dirci che anche in quell’occasione sei rimasta stupita di quello che hai realizzato?
“Sì (ride, ndr). Davvero, non pensavo di vincere così tante medaglie. Anche perché la competizione era molto importante, con i migliori atleti a livello europeo. Mi ha sorpreso e dato grande soddisfazione, in particolare, la vittoria nei 100 stile libero, perché è una gara che sto ancora costruendo e per cui ho bisogno di molto più allenamento rispetto ai 50. Quella è stata la medaglia più inaspettata, ma anche nelle staffette non pensavamo di essere così brave. Ed è sempre bello vincere insieme alle tue compagne”.
Come stai vivendo questa improvvisa attenzione nei tuoi confronti?
“Mi piace. Soprattutto quella dei bambini in piscina. Sapere di essere un punto di riferimento per i più piccoli è bellissimo. Qualcuno mi dice ‘da grande voglio diventare come te’: questo per me è un grande orgoglio. Anche quando cammino per le vie di Savigliano, spesso le persone mi fermano e mi fanno i complimenti: è bello, mi fa piacere”.
Come è nata la tua passione per il nuoto?
“Quando era incinta di me, mia madre faceva acquagym. Insomma, si può dire che la mia passione ci fosse già quando ancora ero nella pancia di mia mamma! Poi già a due anni ho iniziato a fare i corsi e a 6 anni ho cominciato con il pre-agonismo. Ho sempre nuotato, fin da piccola e ho sempre messo il nuoto al primo posto. È uno sport che mi piace molto, che ti forgia e ti trasmette valori importanti”.
Come riesci a conciliare la tua vita da studentessa con gli impegni di un’atleta del tuo livello?
“Le giornate sono impegnative tra studio e allenamenti. Diciamo che quando arrivo a casa la sera, sono abbastanza stanca (ride, ndr). Ma quando ci sono voglia e determinazione, si riesce a fare tutto. Certo, ci sono dei sacrifici da fare, e quando magari devo rinunciare ad una serata con gli amici o a una gita, un po’ mi pesa. Però questo è ciò che volevo fare fin da piccola, quello che sognavo, e le soddisfazioni ripagano i sacrifici. Ma oltre al nuoto, ci tengo anche a studiare. Prima ho detto che il nuoto è sempre stato al primo posto, ma anche lo studio è molto importante per me. Adesso frequento il quarto anno dell'Istituto Tecnico Economico e Turistico a Savigliano: poi vorrei proseguire il mio percorso andando all’Università. Mi piacerebbe fare Psicologia”.
Quando non studi o non nuoti, cosa ti piace fare? Che ragazza sei?
“Una ragazza normalissima, a cui piace vedere gli amici, uscire, leggere e ascoltare musica. In particolare Marracash, Salmo, Travis Scott e The Weeknd. Anche Kendrick Lamar, che ascolto spesso prima delle gare”.
A proposito di gare. La tua preferita è quella sui 50 stile libero, che dura circa 25 secondi. Cosa si pensa in quei momenti?
“A dire la verità, io in quei 25 secondi penso davvero poco. Mi concentro: ci siamo io e la vasca. Poi mi butto e nuoto, cercando di andare più forte che posso e di battere le altre atlete”.
Hai un idolo, un punto di riferimento?
“Quando ero più piccola seguivo molto Federica Pellegrini. Crescendo, mi sono appassionata a Marco Orsi, che è diventato il mio nuotatore preferito. Ho anche avuto modo di conoscerlo, trovando una persona davvero molto umile. Mi ispiro a lui”.
Sei molto legata a Savigliano?
“Sono nata a Genola, dove ho vissuto fino a 12 anni. Ci siamo trasferiti a Savigliano quattro anni fa, ma sì, sono legata a questa città, dove sto molto bene e dove ho tutte le mie amicizie”.
Quando ti vedremo nel nuoto dei grandi?
“Servono determinati tempi per arrivarci, è difficile dirlo. L’obiettivo su cui stiamo lavorando è di riuscire ad entrare negli Assoluti dal prossimo anno. Ma se questo traguardo non dovesse arrivare, non sarà un problema. C’è tempo. E per le cose grandi ci vuole tempo”.
C’è tempo anche per le Olimpiadi. Ma a Parigi 2024 ci pensi?
“Sì, ci penso. La speranza di arrivarci c’è. Ma se non sarà Parigi, ci saranno poi quelle di Los Angeles nel 2028”.
Come ti vedi tra qualche anno?
“Spero di diventare una delle nuotatrici più forti d’Italia. Quando fai sport a livello agonistico, ci metti impegno e ci tieni così tanto, non puoi non pensarci”.
E se devi sognare in grande, invece?
“Il sogno più grande è vincere una medaglia alle Olimpiadi”.
Intanto però pensi ai Mondiali Juniores di Netanya, in Israele.
“Sì, si svolgeranno dal 4 al 9 settembre. Mi sto allenando a Savigliano e dal 17 agosto sarò ad Ostia al raduno collegiale (a cui sarà presente il coach Thomas Maggiora, che la seguirà poi anche in Israele, ndr), prima della partenza per Israele il 2 settembre. Dopo i risultati ottenuti negli ultimi mesi, ovviamente ci andrò con una maggior consapevolezza. Sarà bello confrontarsi con le migliori nuotatrici a livello mondiale”.