Sabato 23 ottobre alle ore 17 a Dogliani presso il museo degli Ex Voto, verrà inaugurata la mostra “Lo stato delle cose”, curata da Carlo Massobrio, coloritore fuori mano. Scrisse Fernando Pessoa: “Debbono esserci isole verso il sud delle cose dove soffrire è qualcosa di più dolce, dove vivere costa meno al pensiero, e dove è possibile chiudere gli occhi e addormentarsi al sole e svegliarsi senza dover pensare a responsabilità sociali né al giorno del mese o della settimana che è oggi”. Il titolo della mostra, preso dall’ultimo lavoro musicale del compianto Francesco Di Giacomo, si riferisce a quello stato d’animo a volte quieto, rassegnato altre volte fervido e impetuoso che accompagna la nostra esistenza. E così sono le opere che scorrono in questo Stato delle Cose che l’autore, che non ama farsi definire “artista”, propone in un cangiante mondo di colori, materiali compositi, accostamenti apparentemente arditi e casuali.
La cifra dell’arte di Massobrio è una trama di segni, campiture e simboli, che emerge con il suo andamento ritmico e ondulato. Ogni quadro si trasforma così in un teorema di pura visione pittorica, che l’artista complica infinitamente, con fare ripetitivo ed esuberante, accompagnandolo poi a dei titoli molto elaborati, densi di rimandi mistici, mitologici e fiabeschi sempre presi dal mondo musicale. Passione adolescenziale che è rimasta, si è sedimentata, diventando parte indispensabile della sua storia personale, che è anche quella di un’intera generazione.
Musica di un’epoca, quando c’era chi aveva voglia di sognare e di pensare utopie, che poi sono affogate nella “Milano da bere” degli ultimi lustri del secolo scorso.
Ma i sogni restano, ritornano dolci a raccontarci cose: favole mondane e vite pensate anche se non vissute. In ogni caso, dietro e dentro, vi è una storia, una dimensione “vissuta” che l’autore rende pubblica, “mette in piazza”, lasciando a chi guarda il compito e la volontà di “assorbirla”; entrare dentro la massa di colore, le materie e “farle proprie”. In modo lieve, evanescente e cangiante, come in fondo è cangiante ed evanescente la nostra esistenza, il nostro stato delle cose.
La mostra sarà aperta dal 23 ottobre al 7 novembre nei seguenti orari: sabato ore 16.00 - 19.00; domenica ore 10.00 - 12.00 / 16.00 - 19.00; lunedì 1 e martedì 2 novembre ore 10,00 – 12,00 15,00 – 19,00.