Non capita tutti i giorni che l’annuncio della candidatura a sindaco di due “avversari” avvenga contestualmente: in questo 2020 di per sé anomalo, a uscire dagli schemi sono Laura Capra (45 anni, avvocato, attiva nel mondo del volontariato con il Lions Club Santo Stefano Belbo, di cui è stata più volte Presidente) e Claudio Lorenzoni (46 anni, impiegato nel settore dei servizi integrati per le aziende, curatore del Museo a Cielo aperto di Camo), a guidare rispettivamente le liste “Noi per Santo Stefano Belbo” e “Viva Santo Stefano”.
“La volontà di operare in assoluta correttezza e trasparenza ci porta a rilasciare questa dichiarazione congiunta – affermano Capra e Lorenzoni –. Il particolare momento storico nel quale si svolgeranno il voto amministrativo e la campagna elettorale, con grandi limitazioni alle riunioni pubbliche, ci ha portati a questa situazione. Diversi fattori, infatti, concorrono al rischio di non raggiungere il quorum necessario perché la votazione consenta di eleggere il prossimo sindaco di Santo Stefano Belbo, con un conseguente commissariamento del Comune”.
Partiamo da alcune doverose premesse. Innanzitutto, va sottolineato il pericolo incombente di una nuova diffusione del virus Covid-19, con la possibile emissione di misure sanitarie ulteriormente restrittive da qui a un mese, unito alla comprensibile riluttanza di parte della popolazione a recarsi alle urne a causa del timore di contagi. A questi elementi, possibili deterrenti alla partecipazione al voto, si assomma la presenza di un elevatissimo numero (circa il 18%) di iscritti nelle liste elettorali di residenti all'estero (AIRE) che per votare dovrebbero fisicamente recarsi a Santo Stefano Belbo: storicamente non hanno mai partecipato e quest'anno, a maggior ragione, difficilmente si recheranno alle urne, venendo tuttavia computati nel numero degli aventi diritto al voto, incrementando così notevolmente il numero dei voti necessari per la validità dell'elezione. In ultimo, la data scelta per il voto, nel mese di settembre, anomala rispetto al consueto periodo primaverile, presenta ulteriori criticità per un paese in cui molti lavorano nella vitivinicoltura e saranno impegnati nella vendemmia.
“La decisione di lavorare a una seconda lista è maturata per evitare il commissariamento, con successiva paralisi delle attività di investimento e sviluppo del territorio. Come ulteriori conseguenze avremmo pagato costi elevatissimi, subendo una limitazione dell'attività all'ordinaria amministrazione, con perdita della possibilità di partecipare a bandi e ottenere contributo per opere e investimenti di interesse. Per il bene di Santo Stefano Belbo abbiamo deciso di ovviare a una distorsione del sistema elettorale che rischiava di privare il nostro paese di un'Amministrazione democraticamente eletta. Quella di ‘Viva Santo Stefano’ non è quindi una candidatura ‘contro’, ma una candidatura di servizio, frutto della condivisione di un percorso – a partire dalle scelte programmatiche – volto a un’amministrazione virtuosa del Comune di Santo Stefano Belbo”.
Chiudono infine Laura Capra e Claudio Lorenzoni: “L’assenza di altre liste di opposizione alla candidatura di Laura Capra, che potessero offrire alternative, è una carenza della quale non possiamo avere responsabilità. Se altri non hanno voluto o potuto fornire un’altra possibilità di scelta, certo non dipende noi. La squadra di candidati della lista ‘Noi per Santo Stefano Belbo’, già formatasi nel mese di febbraio, nell'ultimo periodo ha così potuto contare sulla disponibilità di persone di buona volontà che, in pieno spirito di servizio, si sono messe a disposizione del nostro paese, dando vita alla lista ‘Viva Santo Stefano’. È nostra intenzione lavorare insieme per proseguire nel percorso amministrativo intrapreso nel segno della continuità, arricchendolo con una nuova visione volta a progettare il futuro del nostro paese. Sempre con la finalità di operare per il bene e la crescita della nostra comunità. Vogliamo lavorare per costruire un paese sempre più bello, per chi ci vive e per chi viene a visitarlo, un paese che si distingua per la qualità della vita che offre, caratterizzato da un rapporto con l’ambiente sostenibile, un paese florido nella sua economia agricola, industriale e commerciale. Lo faremo con approccio molto concreto, che tenga in debito conto le criticità da affrontare e risolvere, le opportunità da cogliere e le risorse, umane e finanziarie, su cui contare”.