Nell’ambito degli eventi della 91ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e nell’anno di Alba Capitale della Cultura di Impresa, la Giunta comunale di Alba ha deliberato di intitolare la galleria, detta “della Maddalena” a Roberto Ponzio (1923-2008), imprenditore albese e promotore della tartuficoltura.
La cerimonia di intitolazione si terrà sabato 27 novembre 2021, alle ore 11.00, alla presenza dei rappresentanti dell’Ente Fiera di Alba e delle associazioni cittadine di trifolau.
Nella galleria, oltre alla targa, saranno collocate due fotografie storiche che ricordano il mercato del tartufo, con i trifolau intenti nella contrattazione dei tartufi con Roberto Ponzio.
"È un doveroso riconoscimento – sottolinea il sindaco di Alba Carlo Bo – che assegniamo a nome dell'intera comunità albese a Roberto Ponzio. Questo nostro concittadino illuminato da competenza e determinazione ha creduto fortemente nella qualità e nell’eccellenza del nostro tartufo bianco. Proprio grazie all’intuito e alla lungimiranza di personalità come Roberto Ponzio, un nostro prodotto locale è diventato uno dei prodotti più rinomati al mondo facendo conoscere Alba ed il nostro territorio, diventati nel tempo una delle mete turistiche più visitate".
La galleria, salotto cittadino a metà della via Maestra, fu l’antica sede in stile liberty delle Poste, con un’elegante copertura in vetro. Dopo la ristrutturazione ospitò gli uffici organizzativi della Fiera del Tartufo e fu sede del Mercato del Tartufo. Negli anni ’70 era chiamata “Centro Commerciale Galleria della Maddalena” ed ospitava numerose attività commerciali.
Il Mercato del Tartufo, aperto e regolamentato con ordinanza del Sindaco, venne trasferito dalla tettoia dell’attuale piazza Elvio Pertinace al complesso della Maddalena, trovando spazio, con diverse modalità e orari, sia nel cortile, dove ha sede ancora oggi, sia nella galleria. Nel 1975, il programma della Fiera diceva che il mercato si svolgeva nel cortile della Maddalena ogni martedì, giovedì e sabato, mentre nei giorni festivi, a partire dal 26 di ottobre, il mercato si svolgeva nella galleria della Maddalena.
Negli anni ’80 le contrattazioni avvenivano anche al sabato mattina, in concomitanza dell’antico mercato cittadino del centro storico. Al riparo, i trifolau scesi dalle colline sottoponevano alla contrattazione tra domanda e offerta i pregiati tartufi bianchi, conservati nei fazzoletti e riposti in teche provvisorie, mentre il profumo di tartufo invadeva la via Maestra.
La galleria è pertanto un luogo rappresentativo al ricordo di Roberto Ponzio, imprenditore nel campo della tartuficoltura, conquistatore di numerosi primi premi alle esposizioni di tartufi, come il “Gran Diploma d’Onore” che lo incoronò “Re dei tartufi di Alba” nel 1963, ponendolo con Giacomo Morra tra i promotori nel mondo del tartufo bianco e tra i consegnatari dei pregiati diamanti bianchi ai personaggi famosi.
Giulio Parusso, giornalista e storico locale, scrisse le sue memorie, pubblicate postume: “Un mondo affascinante e misterioso”, mentre il Comune di Alba gli assegnò nel 2006 un attestato di benemerenza per l’impegno speso nella promozione del tartufo bianco d’Alba.
Roberto Ponzio fu uno dei primi promotori della tutela dell’ambiente e delle tartufaie. Infatti, a lui sono intitolate la tartufaia didattica del Comune di Mombercelli e la tartufaia naturale Canai a Santo Stefano Roero.
ROBERTO PONZIO
(1923-2008)
Tra i personaggi che hanno valorizzato il Tartufo Bianco d’Alba, e con esso la città e il territorio, un posto di rilievo ha occupato il commentator Roberto Ponzio (nato a Neive il 9 settembre 1923), commerciante intraprendente, con negozio ad Alba, via Maestra, esercizio che è stato per oltre quarant’anni l’immagine stessa del tartufo d’Alba per la qualità e la quantità di tartufi esposti, punto obbligato e di riferimento per Albesi e turisti che si sono accalcati per appagare la vista, e soprattutto l’olfatto, con quel profumo di tartufo che inondava la via ad ogni aprirsi della porta di quella stanza del tesoro albese. Giunto ad Alba da Neive subito dopo la guerra, seppe conquistarsi una fama meritata di grande conoscitore ed esperto di tartufi bianchi e del loro ambiente, grazie alla capacità di individuare, a prima vista, quanto il mercato aveva da offrire di meglio per profumo, consistenza, conservazione. I pezzi più pregiati facevano attrazione e invidia a tutte le infinite mostre del tartufo ad Alba e Moncalvo ove è stato presente sin dal 1947 facendo incetta di premi e riconoscimenti per aver esposto il meglio per pezzatura, peso, qualità. Nel 1962 si aggiudicò alla mostra concorso della Fiera del Tartufo di Alba il primo premio assoluto con medaglia d’oro. Si ripeté l’anno successivo ancora ad Alba ottenendo l’ambito titolo di “Re del Tartufo d’Alba”, succedendo ad un altro mitico personaggio quale fu Giacomo Morra, inventore della Fiera negli anni Trenta. Più volte trionfò alla Fiera di Moncalvo ove la concorrenza era agguerritissima per il gran numero di partecipanti, raccogliendo espositori dall’Astigiano, dall’Alessandrino, ma anche dalle Langhe e dal Monferrato: i suoi tartufi d’Alba si imponevano per quantità e profumo. Celebre per i suoi paté di selvaggina, per la qualità dei prodotti locali che abbinava al tartufo, seppe creare di quel piccolo negozio una tappa obbligata, prestigiosa per buongustai da tutto il mondo. Valorizzò il tartufo bianco d’Alba e la città inviando, nel decennio dal 1958 al 1968, stupendi esemplari ad illustri personaggi italiani ed esteri. Omaggiò il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi che era stato ad Alba nel 1957, la regina Elisabetta d’Inghilterra, re Baldovino del Belgio, i presidenti Charles De Gaulle, Antonio Segni, Giuseppe Saragat, Richard Nixon. Il 18 febbraio 2006, il sindaco di Alba Giuseppe Rossetto ha consegnato un attestato di benemerenza al commendator Roberto Ponzio per l’impegno speso nella promozione del Tartufo Bianco d’Alba. Muore ad Alba il 10 febbraio 2008. Il 2 ottobre 2015 è stato inaugurato il Museo del Tartufo a lui dedicato nella sua casa. In esso sono conservati i premi, i riconoscimenti, la corrispondenza con i Capi di Stato e le personalità omaggiate, i fotogrammi, gli eventi e le cronache giornalistiche dell’epoca. Tra esse vi sono le interviste in cui richiamava l’attenzione sulla necessità di regolamentare il settore tartuficolo, ammoniva sugli effetti devastanti conseguenti all’uso di anticrittogamici e pesticidi e lamentava il progressivo disboscamento che riassumeva nel monito che campeggia sul museo: “No alberi, no Tartufi”. A Roberto Ponzio è intitolata la tartufaia didattica del Comune di Mombercelli e la tartufaia naturale Canai a Santo Stefano Roero.