E’ stata accesa per la prima volta ieri sera l’installazione luminosa che per tutto il fine settimana, nelle sere di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 settembre a partire dalle ore 20.30, celebrerà il progetto del Museo del tartufo di Alba e Montà.
Alla serata hanno partecipato i primi cittadini di Alba e Montà con i rispettivi assessori al Turismo che stanno seguendo tutte le fasi della progettazione. Erano presenti anche Riccardo Passoni, direttore della Galleria d‘Arte Moderna Gam di Torino, Antonio Degiacomi, Presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo, Francesco Cappello, Vice Presidente Fondazione Crc, Mauro Carbone, Direttore ATL Langhe Monferrato e Roero, e Antonello Stella, architetto alla guida del raggruppamento che ha vinto il concorso di idee per la progettazione del Mudet.
Durante l’incontro, si è discusso di quelli che saranno i contenuti e il progetto narrativo di un’opera quanto mai strategica per lo sviluppo turistico e culturale del territorio: non solo i temi legati al tartufo, ma anche al suo utilizzo in cucina e alle tematiche ambientali sempre più centrali, in particolare in termini di salvaguardia dell’habitat naturale in cui il prezioso tuber sviluppa al meglio le sue caratteristiche organolettiche.
La serata, accompagnata da una leggera pioggia, indispensabile per una buona stagione tartufigena, ha avuto il suo culmine con l’accensione della grande installazione luminosa sulla facciata interna del complesso della Maddalena che ospiterà il Museo. E’ possibile vederla nelle serate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 settembre a partire dalle ore 20.30. L’accesso al cortile è libero e gratuito.
L’iter per la realizzazione del Museo diffuso del tartufo è cominciato nel novembre 2017 con l’approvazione del Protocollo di intesa tra la Regione Piemonte, il Comune di Alba e il Comune di Montà. L’anno successivo è stato indetto il Concorso di idee per la realizzazione delle due sedi: ad aggiudicarsi il primo posto il raggruppamento temporaneo di professionisti composto dagli architetti Antonello Stella, Narciso Piras e Simone Braschi di Ferrara. Il museo di Alba sarà collocato su una superficie di circa 500 metri quadri, mentre quello di Montà avrà sede in uno spazio ipogeo di circa 900 metri quadri e avrà un taglio emozionale e sensoriale. Lo spazio di Alba si articolerà su due livelli: al piano terra, oltre all’accoglienza e alla biglietteria, sarà posizionato un punto vendita. Il primo piano, invece, ospiterà le sale espositive che introdurranno il visitatore agli aspetti scientifici, culinari, storici, letterari, artistici, culturali e fieristici.
Tra le ultime tappe del percorso, la decisione dell’attuale Amministrazione di integrare le risorse per la realizzazione del Museo con l’obiettivo di una migliore fruibilità della struttura e dell’allestimento, investendo ulteriori 500 mila euro e portando l’importo complessivo a 2.500.000 euro. Dopo lo studio di fattibilità tecnica ed economica, anche la fase della progettazione definitiva ed esecutiva è stata affidata al gruppo di architetti guidati da Stella. Nelle scorse settimane, intanto, è cominciato l’intervento di rifacimento del tetto della manica dell’edificio su piazza Falcone, primo tassello per poter dare l’avvio ufficiale ai lavori del Mudet.