Prestare attenzione al “verde che cura” è uno degli aspetti innovativi che stanno spingendo la Fondazione Ospedale Alba-Bra, grazie al sostegno della famiglia Ferrero, a dedicare impegno e risorse nella creazione di un parco di 50.000 mq dentro e attorno all’ospedale a Verduno. Un parco costituito da molteplici “healing gardens” (giardini terapeutici), differenziati per reparto, pensati nei mesi scorsi coinvolgendo direttamente il personale dell’ospedale, chiedendo come il verde adiacente alle degenze e/o ai servizi (spazi annessi all’ospedale quali corti, terrazzi, portici) potesse aiutare la guarigione dei pazienti e migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti.
Il percorso, iniziato con la progettazione partecipata affidata ai professori Giulio Senes e Natalia Fumagalli dell’Università degli Studi di Milano, ha raggiunto un primo traguardo con la realizzazione e la consegna delle chiavi del Giardino della Psichiatria - questa mattina 29 luglio 2021 – alla Direttrice del Dipartimento di Salute Mentale Dott.ssa Franca Rinaldi. La Fondazione ha scelto di iniziare dal Giardino della Psichiatria proprio per l’estrema vulnerabilità dei pazienti in cura e la necessità di spazi alternativi da poter offrire ai degenti. Il giardino completa, così, un percorso di supporto al reparto iniziato a fine del 2020 con l’allestimento dell’area ricreativa del reparto grazie alla donazione da parte della Fondazione di due cyclette, un ping-pong, un bigliardino e un televisore 43’’ Samsung. Spazi che consentono ai degenti di socializzare, di attenuare gli effetti meno piacevoli di un periodo dir icovero, in cui solitamente ci si sente privati della propria libertà e limitati nei propri interessi. Luoghi in cui le persone possono fare movimento che produce effetti benefici sia sulla sfera fisica, andando a migliorare quegli aspetti molto spesso legati alla collateralità da farmaci, che su quella mentale, aiutandoli a ritrovare la propria autonomia, a migliorare il rapporto con il proprio corpo, ad incrementare l’efficacia personale e a mitigare le pulsioni aggressive.
“Anzitutto vorrei ringraziare la Fondazione che ha dimostrato una grande disponibilità e sensibilità nell’accogliere le nostre richieste: gesti non così usuali e scontati. – commenta la dott.ssa Franca Rinaldi - Sapere di essere il Primo Reparto Psichiatrico in Italia con un giardino terapeutico dedicato mi emoziona. Ci impegneremo a mantenere questo spazio nel tempo e a farne un “luogo” di educazione al benessere che ha anche come obiettivo l’educazione a stili di vita salutari dei nostri ospiti. Come personale siamo a disposizione a ragionare con i professori dell’Università di Milano per avviare percorsi terapeutici valutabili e che portino a evidenze scientifiche sull’affiancamento del verde alle terapie psichiatriche”.
L’aspetto terapeutico del rapporto con la natura, infatti, è oggetto di grande attenzione dal punto di vista sanitario. Il giardino, la natura e i suoi elementi esprimono la funzione riabilitativa del verde e del paesaggio procurandoci benessere con due modalità complementari: dalla semplice fruizione ‘passiva’ del giardino come la visione di un paesaggio verde che guarisce, rilassa, permette relazioni positive con il mondo circostante; al coinvolgimento del paziente in processi attivi – quali a titolo esemplificativo, l’ortoterapia o percorsi di riabilitazione motoria nel verde - finalizzati a favorire il contatto con le piante per acquisirne gli effetti benefici.
Presenti questa mattina, oltre ad una delegazione della Fondazione - nelle persone del Presidente Bruno Ceretto, la Vicepresidente Marcella Brizio, la consigliera Nadia Gomba e il Direttore Luciano Scalise, il Presidente della Ferrero S.p.A Bartolomeo Salomone, la Direzione Asl Cn2 - nelle persone del Direttore Sanitario Mario Traina e il Direttore Amministrativo Claudio Monti, e il personale di reparto. “Siamo orgogliosi del percorso intrapreso. Felici di come questo progetto, sin da subito, sia stato accolto dalla Direzione Asl Cn2; dell’ampia collaborazione instaurata con il personale dei reparti con cui si stanno progettando i giardini. - commenta Bruno Ceretto, presidente della Fondazione - L’idea è di impiegare tutti gli spazi che si prestano a ospitare aree verdi. Pensiamo, in particolare, a cavedi, terrazzi e aiuole, che andranno a collegarsi con gli spazi esterni, creando un grande parco ispirato ai più celebri “giardini curativi” del mondo. In sostanza, vogliamo che questa natura “entri” nell’ospedale. Oggi abbiamo consegnato le chiavi del primo giardino terapeutico alla Psichiatria, proprio mentre, al secondo piano, si sta realizzando il giardino della Radioterapia. Tanti avranno visto negli scorsi giorni un’enorme gru che scaricava sacchi di terra nel cavedio centrale dell’ospedale. In quell’area sarà collocato il secondo giardino che consegneremo nelle prossime settimane a beneficio dei malati oncologici dell’ospedale. Ogni spazio del parco sarà dedicato a una funzione, le prossime ipotesi sono: Giardino della Radioterapia, Giardino degli Abbracci (di fronte alle camere mortuarie), Viale di ingresso dell’ospedale, Boulevard esterno, Sistemazione parcheggio lato Santa Vittoria, Giardino della Cardiologia, Giardino dell’Oncologia, Giardino della Gastroenterologia, Giardino della Neuropsichiatria Infantile, Giardino della Pediatria. Ringraziamo ancora la famiglia Ferrero e tutti coloro che stanno collaborando fattivamente alla riuscita di questo innovativo progetto di umanizzazione della struttura”.
Chiude l’incontro Bartolomeo Salomone, presidente della Ferrero S.p.A, con un augurio: “Il presidente Ceretto afferma sempre che dobbiamo creare opportunità per i giovani medici, affinché non abbiano la sola scelta di emigrare all’estero per potersi formare con percorsi di eccellenza. Oggi abbiamo messo un tassello in più per dare loro una seconda scelta: emigrare all’estero o venire a Verduno”.