Proseguono in Valle Bormida gli incontri finalizzati alla condivisione dei contenuti del programma nazionale Aree Interne. Mercoledì 30 gennaio, dalle 9.30, nel castello di Monastero Bormida, si parlerà di sanità, servizi socioassistenziali e sviluppo economico, mentre giovedì 31 gennaio, dalle 10, presso la sala del Consiglio comunale di Cortemilia, spazio a istruzione, formazione, trasporti e mobilità.
Il principio fondamentale dell’iniziativa è quello di lavorare in sinergia per integrare un territorio oggi sottoposto alle limitazioni connesse all’elevata frammentazione amministrativa e di gestione dei servizi di pubblico interesse, attraverso iniziative comuni che interessino tutto l’ambito progettuale.
Il progetto, denominato Area Interna Valle Bormida, coinvolge 33 paesi delle valli Bormida e Uzzone: Camerana, Cortemilia, Gorzegno, Levice, Monesiglio, Perletto, Prunetto, Torre Bormida, Bergolo, Castino, Castelletto Uzzone, Gottasecca, Mombarcaro, Pezzolo Valle Uzzone e Saliceto in provincia di Cuneo; Bubbio, Cassinasco, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Monastero Bormida, Olmo Gentile, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Serole, Vesime e Sessame in provincia di Asti; Denice, Merana, Montechiaro d’Acqui, Ponti, Spigno Monferrato e Bistagno in provincia di Alessandria, che usufruiranno di un rilevante sostegno economico da parte dello Stato (dipartimento coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri) e dell’Unione europea con l’intermediazione della Regione Piemonte.
L’Unione Montana Alta Langa, presieduta dal sindaco di Cortemilia, Roberto Bodrito, è l’ente capofila del progetto-strategia.La prima fase operativa del progetto permetterà di elaborare una strategia territoriale che, dopo aver individuato le maggiori criticità, porterà a costruire una re-infrastrutturazione dei servizi sanitari, assistenziali e scolastici, propedeutici a un nuovo sviluppo di attività produttive per utilizzare al meglio le potenzialità dell’area. Fondamentale è il coinvolgimento e l’approfondito confronto con i portatori d’interesse del territorio: azienda sanitarie locali, gestori dei servizi socioassistenziali, istituzioni scolastiche e operatori economici di vari settori produttivi.