Luigi d’Alba superstar al Caffè Letterario, andato in scena giovedì 18 gennaio alla libreria Crocicchio di Bra. Una parlantina brillante, che ha conquistato il pubblico, ma senza mai dimenticare momenti di riflessione. In due ore di autentico “one man show” il musicista albese ha sfoderato tutta la sua bravura e la sua classe da professionista del palcoscenico, per un viaggio tra il passato e il presente di una carriera strepitosa, tra racconti e aneddoti intrisi d’ironia e pieni di sorprese. Luigi d’Alba è un artista senza età, così come le canzoni che propone nei suoi concerti in giro per il Belpaese. Ascoltare il suo repertorio fa bene alla mente e al cuore, grazie a tonalità che vanno dal folk alla musica più popolare, capace di trasportarci indietro nel tempo e far rivivere le radici profonde della nostra tradizione.
Per lui tanti successi, a partire dalla vittoria del festival internazionale pop nel 2017 con il brano Leon, testo contro gli abbandoni degli animali e poi le diverse vittorie al Cantapiemonte, al Piemonte in piazza di Telecupole e la presenza con Paolo Limiti su RaiUno nella trasmissione “estate su RaiUno”. Con oltre duemila concerti di beneficenza Luigi d’Alba è anche riconosciuto come Campione italiano della musica solidale. Il suo messaggio è da sempre quello di fratellanza, di vicinanza ai più fragili, le sue canzoni scandite dal ritmo del cuore.
L’ultimo premio messo in bacheca è la Brigna d’Or che l’associazione Asmangia di Monforte d’Alba gli ha attribuito per il quarantennale del suo impegno musicale e sociale. Una tappa che sembra non avere minimamente scalfito l’energia e la fame di palco e riflettori del cantante, compositore, conduttore tv e radiofonico.
Un personaggio unico nel panorama artistico per la sua caleidoscopica capacità di fondere classicità e modernità, passato e futuro. Epigono della musica contemporanea che si dedica all’umanità che lo circonda con passione e generosità.
Soddisfazione per la curatrice del Caffè Letterario, Silvia Gullino: "È stata una serata piacevole e sicuramente coinvolgente per l’intensità emotiva che ha invaso i presenti dalla prima fila all’ultima. Perché Luigi d’Alba è così: un artista a tutto tondo, musicista dalle mille sfumature, mattatore zeppo di simpatia".