GRINZANE CAVOUR - Da tutta Italia al castello di Grinzane Cavour per il Forum di Alba

La grande trasformazione del lavoro al centro del dibattito coi ministri Pichetto Fratin e Zangrillo: “In dieci anni un milione di lavoratori giovani in meno”

Redazione 14/05/2024 18:16

Il piccolo borgo medievale di Grinzane Cavour, sormontato dalla maestosità del suo castello, ha ospitato, per la prima volta, la terza edizione del “Forum di Alba”, promosso e organizzato dall’associazione JobsLab, un osservatorio indipendente sulle politiche del lavoro. Al centro del dibattito “La grande trasformazione del lavoro” con diverse sessioni di lavoro che hanno favorito l’approfondimento dei temi centrali, grazie ad un confronto aperto tra tutti i partecipanti.
 
“Siamo partiti da una ricerca dell’Adapt sulla crisi dell’offerta del lavoro, il famoso ‘mismatch’ che ormai riguarda tutte le categorie - commenta Giuseppe Garesio, presidente di JobsLab, ente del terzo settore che si avvale di un comitato scientifico indipendente a sua volta presieduto da Giuseppe Gherzi -. Abbiamo dati molto importanti che stiamo mettendo a fuoco: negli ultimi 10 anni, nella categoria dei giovani tra i 15 ed i 30 anni, abbiamo un milione di lavoratori in meno mentre ne riscontriamo un milione in più negli over 50. Ovviamente, con la curva demografica che si abbassa, si innalza la quantità di popolazione che invecchia. Constatiamo quanto siamo indietro nella formazione e nella didattica, a partire dagli Its (Istituti Tecnici Superiori) sino all’Università. Un dato: in Italia sono circa 15mila gli iscritti ai primi due anni post-scuola secondaria mentre sono quasi un milione in Germania. Un grande divario che evidenzia la necessità di una riforma alla Scuola, già al vaglio della Camera, per sveltire l’ingresso nel mondo del Lavoro. Bisogna affrettarsi. L’Italia perde in competitività, ha dei limiti profondi che abbiamo analizzato, dobbiamo recuperare rispetto alla media europea e dobbiamo farlo grazie a due milioni di NEET che si stimano nel nostro Paese. Dobbiamo riportarli in una società attiva con politiche attive del lavoro. Siamo molto soddisfatti di questa due giorni di lavori, abbiamo puntualizzato molti di questi problemi con una platea prevalentemente di direttori risorse umane e stimati specialisti: ci auguriamo di continuare nel virtuoso percorso del JobsLab aumentando le capacità dell’agire”.
 
Stimolati dall’apertura di Francesco Seghezzi, presidente Adapt, che ha presentato in anteprima i dati dell’analisi “La grande e inedita crisi dell’offerta di lavoro: rassegna comparata europea, situazione italiana, proposte”, nelle sale del centro congressi si sono alternati gli interventi di illustri ospiti tra cui Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione, e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Lorenzo Malagola, segretario della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, Emmanuele Massagli, presidente della Fondazione Ezio Tarantelli, Mariano Corso, fondatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, Patrizia Ordasso, responsabile Affari Sindacali e Welfare Intesa Sanpaolo, Stefano Parisi, presidente di Setteottobre.
 
Giuliana Cirio, direttore generale Confindustria Cuneo, ha inoltre annunciato la nascita del progetto filantropico “Fondazione degli Industriali” mentre Alberto Orioli, vicedirettore vicario Sole-24 Ore, ha dialogato con Guido Saracco, professore ordinario, già rettore del Politecnico di Torino, e Luca Dal Fabbro, presidente di Iren. Conclusione lavori di Angelo Raffaele Marmo, condirettore del Quotidiano Nazionale, che si è confrontato con Maurizio Sacconi, già ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Paolo Feltrin, professore ordinario Università di Trieste, e Stefano Franchi, general directory Federmeccanica, sul ruolo delle associazioni di tutela e di rappresentanza nella grande trasformazione del lavoro.
 
Maurizio Sacconi ha partecipato ad entrambe le giornate di convegno, contribuendo al dibattito e individuando una chiave di lettura: “Abbiamo considerato la crisi dell’offerta rispetto ad una domanda delle imprese spesso insoddisfatta - dichiara Sacconi -. Ci siamo preoccupati del declino demografico, prima spiegazione, ma abbiamo considerato le altre cause, tra cui la carenza di competenze, cui si somma il 33% di inattivi nel mercato del lavoro. Queste preoccupazioni sono rivolte alle persone che vorremmo incluse nell’attività lavorativa, aspetto fondamentale della vita relazionale, ma anche alle imprese che hanno bisogno di persone anche per la trasformazione tecnologica. Pervasivamente, ci auspichiamo che l’Ia entri nelle attività industriali, evidenziando al tempo stessi l’importanza che queste tecnologie non diventino dominanti: solo le persone possono sottomettersi alla macchina, magari per paura, delegando non solo la fatica ma anche la responsabilità decisionale. Auspico una forte politica in favore della tutela del ‘materno’, con particolare riferimento alle carriere: occorre assistere le donne in questa importante fase della loro vita. L’esito, ovviamente, sarebbe quello di avere una nazione vitale dal punto di vista demografico. Centrale saranno anche le politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno: non solo le Zes (Zone Economiche Speciali) ma una grande area offshore con un impianto regolatorio e un peso fiscale diverso da quello che oggi caratterizza l’Italia. Infine, occorre puntare sul metodo di apprendimento duale, qui e ora, basato sull’alternarsi di momenti formativi ‘in aula’ e momenti di formazione pratica in “contesti lavorativi” favorendo così politiche di transizione tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro per consentire ai giovani, ancora inseriti in un percorso di diritto-dovere all’istruzione e formazione, di orientarsi nel mercato del lavoro acquisendo competenze spendibili e accorciando i tempi di passaggio tra l'esperienza formativa e quella professionale”.
 
Nelle prossime settimane verranno elaborati e depositati gli atti del convegno: “Depositeremo alcune indicazioni per i decisori istituzionali e dei corpi sociali, in modo che il Forum di Alba continui, con l’augurio che il buon vino di questo territorio lubrifichi la nostra intelligenza per dare un’indicazione disinteressata in un momento difficile e allo stesso tempo volitivo - conclude Sacconi -. L’uomo, come da evidenze dell’antropologia positiva, è portatore di benessere per i propri simili. Siamo convinti che, se si investe nelle persone, ci sia di fronte a noi una stagione di crescita: ci auguriamo di alimentarla pubblicando e divulgando gli atti della nostra iniziativa”. Il Forum è stato organizzato con il sostegno di Union Camere Piemonte, Intesa Sanpaolo, Fondazione CRC, Iren, Synergie Italia, Camera di Commercio di Cuneo e in collaborazione con Confindustria Cuneo.

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