Via libera della Provincia al progetto esecutivo per i lavori di ricostruzione del ponte Mulino di Monchiero, lungo la strada provinciale 159 sul fiume Tanaro nel tratto bivio sp 12 di Fondovalle Tanaro-Monchiero. L’intervento, molto importante e atteso, arriva dopo un lungo iter e vedrà l’inizio lavori già nella primavera 2025. Si tratta infatti, di un’opera imponente per la totale ricostruzione del ponte parzialmente crollato più di dieci anni fa.
Il Presidente Luca Robaldo: “Un grazie all’impegno dell’ex Presidente della Provincia Federico Borgna, dell’ex sindaco Riccardo Ghigo e del Presidente della Regione Alberto Cirio che insieme hanno fatto tanto per raggiungere questo risultato. Provincia e Regione hanno indirizzato le risorse necessarie e finalmente si sanerà una ferita del 2010. Sono grato a chi mi ha preceduto e che ha lavorato per un impegno che non è mai venuto meno. Comunico anche che è prevista una presentazione pubblica della progettualità entro la fine del mese di novembre”.
“È una notizia importante non solo per le nostre Comunità – aggiungono i sindaci di Monchiero Filippo Costa e di Lequio Tanaro, Giuseppe Trossarello – , ma per tutto il territorio che ritrova un’infrastruttura fondamentale per l’economia locale. Questo è un traguardo che ripaga il tanto lavoro svolto anche dalle amministrazioni che ci hanno preceduto ed il grande impegno del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del Presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo”.
La vicenda del ponte di Monchiero risale al 27 giugno 2010 quando, a causa delle forti piogge, si verificò il crollo parziale dell’infrastruttura con il cedimento delle fondazioni della pila in sponda sinistra, il collasso della pila stessa e il conseguente crollo delle prime due campate del ponte che era stato prudenzialmente chiuso dalla Provincia già dall’aprile dell’anno prima (ordinanza 209 del 27 aprile 2009) in seguito alle verifiche dei tecnici provinciali dopo l’innalzamento del livello del fiume Tanaro al di sopra dei livelli di guardia.
La ricostruzione del ponte ha richiesto una progettazione particolarmente complessa perché la struttura è situata in un’area già molto compromessa dall’alluvione dell’autunno del 1994 e si trova nelle fasce fluviali soggette a preventivo parere dei competenti Uffici Aipo. Il progetto è stato inserito nell’Elenco annuale dei Lavori pubblici della Provincia di Cuneo sin dal 2012 e le successive fasi progettuali e realizzative sono rimaste forzatamente sospese sino al 2020 per mancanza delle necessarie risorse economiche. La Provincia è poi riuscita ad accedere al finanziamento Mit 2020 “Decreto ponti” per una somma di 4.000.000 di euro, non più sufficiente a realizzare l’opera in seguito alla forte revisione dei prezzi. Soltanto quest’anno 2024 ha ottenuto un ulteriore finanziamento statale di 2.000.000 di euro su Decreto Meloni.
L’ufficio tecnico della Provincia di Cuneo-Sezione di Mondovì ha trasmesso il progetto esecutivo, redatto dallo studio Si.Me.Te. di Torino per una somma totale di 6.000.000 di euro, di cui 4.240.000 euro per lavori a base d’asta (comprensivi di sicurezza non soggetti a ribasso) e 1.760.000 euro per somme a disposizione dell’Amministrazione.
In particolare, il progetto prevede la ricostruzione del ponte mediante demolizione delle spalle ancora esistenti e loro ricostruzione su fondazioni profonde. L’impalcato è costituito da tre campate con luci di calcolo, lungo l’asse del tracciato, di 28,50, 40 e 28,50 metri, per una lunghezza totale di 99 metri. La sezione trasversale è di larghezza complessiva di 13,60 metri ed è composta da due corsie di 3,50 metri, oltre a 1,25 metri di banchina, da due marciapiedi ad uso ciclopedonale da 1,20 metri, guard-rail, parapetti e da velette. L’impalcato è realizzato con un sistema misto acciaio-calcestruzzo; in particolare si prevedono tre travi metalliche continue di altezza variabile, collegate all’intradosso da controventi di piano e trasversalmente da diagonali, oltre ad una soletta collaborante in c.a. e lastre traliciate tipo predalles. Le spalle e le pile sono realizzate in cemento armato gettato in opera, con fondazioni del tipo indiretto, poggianti sul substrato marnoso con pali trivellati di diametro pari a 100 cm.
I lavori prevedono attività propedeutiche (pulizia aree, realizzazione piste di cantiere, ecc.), demolizioni delle spalle del ponte preesistente, realizzazione delle pile e delle spalle del nuovo ponte, varo della struttura metallica dell’impalcato e realizzazione della soletta del nuovo ponte, opere di finitura e completamento dell’impalcato. Il cronoprogramma prevede la gara di appalto per l’individuazione ditta entro fine anno 2024, l’inizio dei lavori nella primavera 2025 con una durata di quasi due anni (conclusione 2027).