ALBA - Ecco il nuovo volto di piazza Ferrero ad Alba

Nel giorno di San Michele si inaugura nella ex piazza Savona la rinnovata fontana e l’opera di Valerio Berruti, dono della famiglia Ferrero

30/09/2022 16:24

È stata inaugurata nel giorno di San Michele, giovedì 29 settembre, la rinnovata piazza Ferrero insieme con la nuova fontana e l’opera “Alba” dell’artista Valerio Berruti, dono della famiglia Ferrero.
 
Alla presenza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Bo, della signora Maria Franca e del dottor Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo, di fronte ad un pubblico numeroso, con grande emozione è stata svelata la scultura dal profilo leggero e armonioso alta 12,5 metri, togliendole il telo che l’ha tenuta nascosta dal giorno dell’installazione alcune settimane fa.
 
Ad aprire la serata l’assessore al Turismo ed eventi Emanuele Bolla, mentre a guidare la cerimonia è stata la giornalista Valentina Tosoni che si è aperta con i saluti istituzionali: il sindaco Carlo Bo, il presidente della Regione Alberto Cirio, il direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze Arturo Galansino, l’artista Valerio Berruti e il lungo e applaudito discorso del dottor Giovanni Ferrero. “Alba” è stata svelata e la serata si è chiusa sulle note del pianista albese Emiliano Blangero. “Nella piazza intitolata al nostro amatissimo ed indimenticabile Michele, che ha sempre rivolto il suo sguardo al nuovo e al possibile, le figure lievi e decise di Valerio Berruti ispirano i nostri pensieri e le nostre speranze”. Questa la frase che la famiglia Ferrero ha voluto incidere sulla stele.
 
Per la prima volta da quando è cominciato il cantiere nell’aprile 2021, si è potuta ammirare l’intera piazza nella sua nuova veste. Luogo di snodo, centro di ritrovo della cittadinanza e sede nel corso degli anni di diverse importanti attività economiche albesi, nel 1845 venne progettata dall’architetto Giorgio Busca. Il "Piazzale porta Savona", dotato di casello daziario, era adibito a manifestazioni e al mercato dell'uva. All'inizio del ‘900 la piazza venne intitolata al re Umberto I e nel 1944 a Ettore Muti. Ritornò “Savona” nel 1951 per riaffermare i vincoli commerciali e industriali tra la città e la Liguria. Alla fine degli anni Cinquanta la signora Ottavia Amerio Ferrero fece realizzare la fontana che abbelliva la piazza, dedicandola alla memoria del marito Giovanni, zio di Michele. La fontana, decorata con pannelli dello scultore Angelo Grilli, rappresentanti i simboli degli Evangelisti le cui iniziali compongono il nome della Città, fu inaugurata il 1 maggio 1959. Dopo la risistemazione del 2009, il 29 settembre 2015 piazza Savona è diventata piazza Michele Ferrero, dedicata all’imprenditore Medaglia d’Oro della Città di Alba e Cavaliere del Lavoro e di Gran Croce scomparso il 14 febbraio 2015 a Montecarlo.
 
L’intervento attuale, voluto dalla Giunta Bo, ha l’obiettivo di risolvere i problemi legati alla pavimentazione, utilizzandone una più resistente e di più facile manutenzione. I lavori sono cominciati nell’aprile 2021: in continuità con le soluzioni adottate in occasione dei restyling di altre piazze cittadine, anche per piazza Ferrero è stata scelta la pietra di Luserna. Nella parte centrale e pedonale si è optato per il formato in cubetti, mentre per gli spazi laterali sono state usate delle lastre. Lo scorso anno, inoltre, era stata annunciata la volontà di installare nella piazza una grande opera monumentale permanente realizzata dall’artista albese Valerio Berruti e donata alla città dalla famiglia Ferrero. Una scultura posizionata su una nuova fontana, circolare e a sfioro, omaggio alla prima che un tempo adornava piazza Savona.
 
Il nome dell’opera realizzata in acciaio inox è “Alba”, un evidente omaggio alla terra su cui si erge e al tempo stesso un nome di bimba per enfatizzare l’aspetto poetico della capitale delle Langhe. Valerio Berruti per rappresentare il carattere tipico di quella che Beppe Fenoglio chiamava “la razza langhetta” ha scelto una bambina raffigurata in un atteggiamento timido, ritroso o, come si direbbe nel dialetto piemontese, “genato”. L’opera è un monumento alla vita, un monito rivolto allo spettatore che intende riportarlo al periodo dell’infanzia, il momento della vita in cui tutto può ancora avvenire.
 
Il sindaco Carlo Bo: “Ho creduto fortemente in questo progetto e, oggi, vedendo la nuova piazza e respirando la grande emozione di questa serata storica ne sono ancora più convinto. Piazza Michele Ferrero è da sempre un luogo simbolo di questa città, centro nevralgico commerciale ed economico, ma anche luogo di ritrovo dove molti di noi custodiscono ricordi indelebili. Sin dalla prima fontana, è indissolubilmente legata alla famiglia Ferrero e oggi - grazie a questo prezioso dono e con una piazza degna dell’industriale a cui è dedicata - si rinnova ancora una volta il legame tra la Ferrero e la città. “Alba”, realizzata da uno degli artisti albesi più conosciuti, sarà un grande richiamo per turisti e visitatori e caratterizzerà ancora di più la capitale della Langhe. Il mio più sentito ringraziamento alla signora Maria Franca, al dottor Giovanni e a tutta la famiglia Ferrero, oltre a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questa meravigliosa piazza”.
 
“La presenza di così tante persone stasera, delle persone che hanno lavorato alla piazza, di tutta la famiglia Ferrero e delle autorità civili, militari e religiose - commenta l’assessore al Turismo ed eventi Emanuele Bolla - ci fa sentire ancora di più l’importanza di questo momento. Non solo l’inaugurazione di una piazza rinnovata e di un’opera di grande prestigio e richiamo, ma anche un’occasione per sentirci ancora di più comunità e celebrare l’albesità. E’ stata una serata ricca di emozioni, orgoglio e soddisfazione, e una celebrazione dei valori del signor Michele sulla piazza che porta il suo nome e su cui Pietro ha passeggiato molte volte, un luogo denso di significato”.
 
“È un motivo di profondo orgoglio per tutti noi essere qui stasera - ha detto Giovanni Ferrero -. Un momento per rispolverare quelle che sono le nostre radici, il nostro rapporto profondo con l’eredità storica di questa città e il senso di condivisione di questa comunità. Ho pensato a una metafora della vita, un arco che più si tende la corda indietro e più si sa che la freccia andrà avanti, lontano. Solo chi ha una comprensione profonda, un rapporto autentico, un senso dei valori vincolato alle proprie radici potrà andare avanti nel mondo, globalizzarsi, internazionalizzarsi, perché la forza che le nostre radici ci danno è la forza di essere sempre fedeli a se stessi. L’albesità ha molto a che fare con l’ingegno, la capacità di lavoro e di risollevarsi a fronte di qualsiasi evenienza negativa. Credo che oggi più che mai abbiamo bisogno di coraggio e fiducia. In questa piazza si celebra l’ingegno albese, la facoltà di saper guardare oltre, di spostare le frontiere del possibile, di provare con audacia a immaginarsi un futuro altro. Con dedizione, con sacrificio, forza di volontà avete sempre dato un eccellente esempio di come rialzarsi e potercela fare. L’albese non solo guarda al futuro, ma riesce anche, con un passaggio di staffetta generazionale, a tramandare l’esempio alle generazioni che verranno. Gente capace di rimanere fedele a se stessa nel tempo e al contempo reinventarsi. Questa statua, di una poetica e un lirismo struggenti, rappresenta bene la capacità di guardare con occhi nuovi al domani, come sanno fare i bambini. Voi siete il più grande esempio di cui mio padre andrebbe fiero e sappiate che il rapporto tra Ferrero e Alba è un rapporto indissolubile, un rapporto di sangue. Alba non ci ha mai traditi e noi non tradiremo mai Alba”.
 
“Alba - commenta l’artista Valerio Berruti - è il nome della mia città e da oggi è anche il nome della scultura che identifica piazza Michele Ferrero. È un nome che mi ha sempre affascinato perché rappresenta il momento della giornata in cui tutto deve ancora avvenire, proprio come l’infanzia. Questo progetto racchiude in sé un’emozione incommensurabile. Sono orgoglioso e riconoscente alla famiglia Ferrero, alla sua Fondazione e all’Amministrazione comunale per avermi incaricato di lasciare un segno in un luogo così importante per la vita cittadina. Mi piace pensare che il nostro quotidiano frenetico e operoso, così come i momenti di svago nella piazza da ora in poi saranno scrutati dallo sguardo timido e attento di una bambina”.

c.s.

Notizie interessanti:

Vedi altro