I rifugiati, normalmente considerati “ospiti” in questo paese, per una volta invertono i ruoli, invitando a cena e accogliendo nelle loro case ospiti italiani. Così è avvenuto nel 2019, in occasione di sette serate organizzate tra Alba e Bra: 25 invitati hanno condiviso la tavola con una ventina di rifugiati e gustato i piatti da loro preparati tipici della tradizione culinaria dei rispettivi paesi d’origine: Niger, Senegal, Mali, Costa d’Avorio, Pakistan, Nigeria, Somalia, Congo e Gambia.
Torna ad Alba e Bra “Indovina chi viene a cena?”, il progetto nazionale lanciato dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, dove il concetto di integrazione passa attraverso quello di convivialità e il cibo diventa strumento per avvicinare culture diverse. Anche questa volta ad aprire le porte di casa con un calendario di cene dal mondo per abbattere pregiudizi e diffidenze saranno i rifugiati di Langhe e Roero, ospiti della Cooperativa sociale Alice di Alba nel contesto del progetto di accoglienza SIPROIMI. I loro invitati? Chiunque abbia voglia di aderire.
Ogni ultimo sabato del mese, cucineranno e accoglieranno i partecipanti nei loro alloggi. La prima cena avrà luogo sabato 29 febbraio. Dove si svolgerà e se il cibo che assaggeranno sarà nigeriano, pakistano, afghano, maliano… sarà rivelato solo il giorno dell’evento. Questa e le prossime serate, in programma il 28 marzo, 25 aprile, 30 maggio, con il patrocinio del comune di Alba e del comune di Bra, si terranno in contemporanea in tutte le case d’Italia - e non solo - aderenti al progetto. È prevista una condivisione della spesa. Per partecipare basta prenotare tramite Sms o Whatsapp entro il giovedì prima dell’evento al numero 366/5629822.
“Indovina chi viene a cena?” è un'iniziativa che sovverte l’idea di ospitalità aprendo le case degli “altri”. Non è un progetto gastronomico, ma di relazione, in cui il cibo è il mezzo che permette di abbattere barriere culturali e creare convivialità. Il progetto, ideato e realizzato con Fondazione CRT, è nato dal basso grazie all'incontro fra la Rete Italiana di Cultura Popolare e alcune famiglie di nuovi cittadini che hanno sentito la voglia di aprirsi alla condivisione. Ciò che offrono è una cena speciale, familiare, pensata per chi mantiene viva in sé la curiosità dell’incontro. Questa semplice esperienza di prossimità abbatte quel muro di diffidenza creato dalla non conoscenza, dalla paura di una cultura diversa. Dal 2012 il progetto è diventato permanente, prevedendo una programmazione annuale e sviluppandosi in maniera diffusa sul territorio nazionale, con una partecipazione di circa 4.000 persone e l’adesione di oltre 120 famiglie. Oggi “Indovina chi viene a cena?” è una realtà che coinvolge circa 90 comuni italiani, anche grazie a diverse organizzazioni locali hanno aderito alla rete.
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