ALBA - Il 2024 “annus horribilis” della nocciola piemontese: “Ma Dop e Igp crescono ancora”

La conferenza del Rotary Club Alba è stata un’occasione per fare il punto sulle difficoltà del mondo corilicolo, dal cambiamento climatico alle regole Ue

24/11/2024 08:10

Martedì 19 novembre 2024, presso il Palazzo Banca d’Alba, si è tenuto il secondo appuntamento del ciclo di incontri “Pronti ad agire, insieme possiamo”, organizzato dal Rotary Club Alba in collaborazione con Banca d’Alba e, per l’occasione, con la Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa. Il tema della serata è stato “Nocciola. Problemi e opportunità” e ha riguardato il mercato della nocciola; i relatori sono stati Nicoletta Ponchione, responsabile di Piemonte Asprocor società cooperativa e vice presidente del Consorzio di Tutela della Nocciola Piemonte IGP, e Rosario D’Acunto, presidente dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola e di ASSOTES, Associazione Operatori di Turismo Esperienziale. Il moderatore è stato Ginetto Pellerino, gran maestro della Confraternita e socio del Rotary Club albese.
 
Dopo i saluti istituzionali della presidente del club Gaia Frunzio, i sindaci di Alba e di Cortemilia Alberto Gatto e Roberto Bodrito, l’assessore Roberto Cavallo e l’organizzatrice del ciclo di incontri Piera Arata, la relazione è partita subito, con Nicoletta Ponchione, ad analizzare le difficoltà del mercato italiano della nocciola e dell’annus horribilis per il Piemonte che è stato il 2024.
 
Le difficoltà sono diverse, a cominciare da un aumento significativo di competitor esteri (non solo più Turchia, ma anche Oregon, Azerbaijan, Cile, Georgia e Cina) che hanno meno restrizioni sull’utilizzo di armi per combattere le fitopatie e i danni da cimiciato. Pesa molto il fatto che regioni come il Piemonte, da sempre vocati alla produzione corilicola, ora hanno impianti da rinnovare, una scarsa produttività, nonostante un aumento medio del decennio di ettarato del 70% (soprattutto nelle province di Asti e Alessandria); la produzione media della tonda gentile trilobata era di 20 quintali a ettaro, ma nel 2023 è stata di 8 quintali, per arrivare a 4 quintali nel 2024. Non si può neanche ignorare il forte impatto del cambiamento climatico, in particolare precipitazioni a nord e siccità prolungate al sud, temperature superiori alla media stagionali, scarsa impollinazione, cascola precoce dei frutti, piogge abbondanti durante la raccolta.
 
Sebbene in altre regioni italiane ci sia stato un aumento di produzione (Campania, ma soprattutto Sicilia con un aumento dell’80%), questa non basta a compensare la decrescita nazionale, acuita anche dal fatto che il Lazio, per la prima volta, ha registrato danni da cimiciato e precipitazioni problematiche. In tutto questo anche la qualità del prodotto ha subito un abbassamento, portando l’Italia ad avere una vera e propria crisi del mercato corilicolo.
 
A complicare il tutto, se i parassiti e le cimici diventano più aggressivi, le frecce all’arco degli agricoltori sono sempre meno, mentre il Green Deal della Unione Europea obbliga i produttori a diminuire ancora i prodotti per la lotta alle fitopatie. Questo interesse per il green e la diminuzione degli antiparassitari non è condivisa dal mondo extra-europeo, cosa che porta al paradosso di importare nocciole a cui è stato fatto ogni trattamento dall’estero e penalizzare la nostra produzione. Ciononostante, nei porti i controlli fitosanitari non sono sufficienti e il mercato italiano si trova a importare anche nuovi parassiti e insetti.
 
La sfida, secondo la relatrice Nicoletta Ponchione, è riuscire a investire maggiormente nella ricerca e nello sviluppo, per trovare sempre nuovi modi scientifici per combattere i problemi che si possono presentare; fondamentale è adattarsi ai cambiamenti climatici, rinnovare gli impianti e contenere i costi con un occhio alla sostenibilità economica e sociale oltre che ambientale. Infine, importantissimo è riuscire a valorizzare il prodotto nazionale come marchio: infatti, la tutela della Nocciola Piemonte IGP è iniziata già nel ‘92, prima ancora che esistesse la denominazione IGP (prima c’era solo la castagna di Montella). Bisogna ricordare, infatti, che il mercato dei prodotti IGP e DOP è in continua crescita e ora vale ben 8,5 miliardi di euro con 328 prodotti registrati di cui 150 IGP, 5 STG e 174 DOP.
 
Il relatore Rosario D’Acunto ha parlato proprio del cammino che è stato fatto per valorizzare la nocciola a livello nazionale, citando anche la prima assise nazionale svoltasi a Cortemilia; sebbene la storia della produzione corilicola sia antichissima (troviamo rinvenimenti di 3.000 anni fa), i territori vocati alla sua produzione per troppi anni sono stati poveri e, ancora adesso, sebbene non in Piemonte, la sua coltivazione è ancora considerata poco redditizia. La questione si inserisce in una problematica più ampia delle situazioni rurali e fragili, zone che potenzialmente avrebbero un turismo dedicato, ma “la città intorno” (negozi, uffici postali...) muore, spopolandosi e alimentando le difficoltà del mercato. Nel resto di Italia troviamo veri e propri impianti di noccioleti in abbandono, soprattutto sui terrazzamenti, con difficoltà anche a utilizzare i fondi nazionali ed europei che dovrebbero venire in aiuto.
 
“Città della nocciola” è proprio nata per poter valorizzare questi territori che sono vocati alla produzione corilicola, soprattutto perché, ancora oggi, non esiste una politica unitaria nazionale riguardante la nocciola. La qualità italiana è maggiore e andrebbe valorizzata in maniera specifica, cercando anche di trasmettere questo valore al consumatore medio che, ancora oggi, è poco attento a questo aspetto. Per queste ragioni è stato istituito dieci anni fa il Nocciola Day il 12 dicembre, per comunicare e valorizzare questo importante frutto con una serie di iniziative. Il relatore D’Acunto ha ancora ricordato la nascita del primo e unico museo nazionale multimediale riguardante la nocciola a Castellero (AT), giocato sull’elemento esperienziale oltre che didattico, presentato con un video. La conferenza, interessante e partecipata, è stata seguita da una degustazione di prodotti (torta e cantuccini alle nocciole, nocciole dolci e salate) curata dalla Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa.
 
Come da tradizione, la serata è terminata con una conviviale presso il ristorante “Il Trittico” di Alba, con graditi ospiti, oltre che i relatori, anche Giacomo Ferreri, Bruno Delpiano, Giovanna Burdese della Confraternita della Nocciola, Piergiorgio Mollea della ditta Nocciole Marchisio, il sindaco di Alba Alberto Gatto, l’amico Luca Burroni, socio del Rotary Club di Siena e direttore dell’ASL CN-2, e il giornalista radiofonico Fabio Gallina. La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale ufficiale YouTube del Rotary Club Alba nella sezione Live, dove potranno essere visualizzate anche tutte le altre relazioni precedenti.
 
“Pronti ad agire, Insieme possiamo” è il ciclo d’incontri organizzato da anni dal Rotary Club di Alba, in collaborazione con Banca d’Alba, nell’ambito delle attività di approfondimento di tematiche professionali, di divulgazione culturale, di sensibilizzazione umanitaria, secondo lo spirito di servizio che contraddistingue il Rotary Club.
 
Il prossimo appuntamento sarà martedì 3 dicembre alle ore 18, presso la Sala Riofo in via Vittorio Emanuele, in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano, con la relazione di don Serafino Chiesa, missionario in Bolivia “Dalle Langhe alle Ande”. Per prenotare inviare mail ad alba@rotary2032.it

c.s.

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