Nei primi giorni maggio alcuni volontari inizieranno a caricare sui loro furgoncini il cibo altrimenti in esubero delle mense scolastiche. I bambini aiuteranno a posizionare il cibo nel mezzo, gli insegnanti spiegheranno il valore del gesto. I volontari poi guideranno il furgoncino attraverso la città e porteranno il cibo in via Piera Cillario, dove verrà distribuito alle persone in temporanea difficoltà economica. Dietro a quelle che potrebbero apparire come semplici azioni si nasconde un programma complesso e un tentativo di immaginare un nuovo modo di vivere a livello sociale e comunitario, dove ogni elemento è interconnesso e può attivare risorse importanti nei vari attori del sistema. Inaugurato a fine marzo, il progetto “Il cibo non si spreca!” - una collaborazione tra mensa scolastica ed Emporio della Solidarietà che sembra coniugare dentro di sé un nuovo concetto di gestione del cibo, ma anche di solidarietà e di intervento pedagogico – è oggi pronto a ripartire. Ma facciamo un passo indietro per capire di cosa si tratta.
L’Emporio della Solidarietà è un progetto promosso dalla Caritas diocesana di Alba in collaborazione con il Comune, i Servizi Sociali, la rete delle cooperative e sociali, un luogo in cui la solidarietà dei donatori e la dedizione dei volontari si uniscono per aiutare persone e famiglie in temporanea difficoltà economica attraverso la distribuzione gratuita di generi alimentari. In via Piera Cillario la struttura è simile a quella di un supermercato: sugli scaffali figurano moltissimi generi alimentari, dalla pasta alla carne ai dolci, fino ai condimenti e alla farina. Tutto disponibile per le persone in condizione di temporanea fragilità economica, dotate di un’apposita tessera caricata “a punti” con cadenza periodica. L’ottica di intervento non è assistenzialista, ma punta a responsabilizzare i clienti attivando nel suo contesto risorse evolutive. Da fine marzo questo tentativo di “co-responsabilità solidale” ha aggiunto tra i suoi ranghi il progetto “Il cibo non si spreca!”, in collaborazione con la ditta Sodexo che gestisce la mensa comunale e le scuole primarie Sacco, Rodari e Coppino. In pratica in queste tre scuole il cibo in esubero della mensa (intonso e non servito ai bambini) che prima veniva gettato viene ora recuperato e consegnato all’Emporio Solidale, che a sua volta lo distribuisce tra le oltre 300 famiglie in difficoltà economica della città. Nei giorni in cui l’Emporio è chiuso, il cibo viene consegnato al Centro di Pronta Accoglienza Albese di Via Pola, dove alcuni senzatetto trovano cena e dimora durante la notte. Le porzioni sono composte da alimenti di alta qualità, anche a “Km zero” o biologici.
Spiega l’assessore alle Politiche Sociali Elena Di Liddo: “Abbiamo di fronte un progetto di inestimabile valore. Prima di tutto per il suo risvolto sociale e solidale, perché l’iniziativa aiuta persone in difficoltà. Poi il valore educativo, perché i bambini delle elementari possono apprendere l’importanza del non-spreco. Chiederò personalmente nei prossimi giorni alle insegnanti di coinvolgere i bambini nelle attività ed i bambini, ad esempio, potranno assistere o aiutare nel momento in cui il furgoncino dell’Emporio viene “caricato” col cibo recuperato. Grazie a questo gesto simbolico i piccoli potranno acquisire consapevolezza sulla filiera alimentare e sul valore dell’aiuto a persone in difficoltà”.
In ultimo, conclude l’assessore, “Penso che l’importanza del progetto risieda nel concetto di rete.Siamo riusciti a mettere in comunicazione una multinazionale come la Sodexo – che ringrazio per l’immenso lavoro – e l’Emporio Solidale, che opera nel campo della solidarietà. Lavorando verso un unico scopo siamo riusciti a ottenere un risultato straordinario ed ampliabile ad altre scuole della città”. Il progetto “Il cibo non si spreca!” sembra dunque ricordare la reciproca connessione degli elementi di una comunità: dai bambini di una scuola elementare al cibo che mangiamo, fino a chi fatica ad arrivare a fine mese, alla filiera del cibo e alla qualità dei nostri rapporti interpersonali: concependo il sistema come un organismo integrato, dove ogni azione ne richiama un’altra e avvia circoli virtuosi, possiamo ripensare il modo di vivere nello stesso spazio e nello stesso tempo. Una visione all’avanguardia voluta da Caritas, costruita nel tempo. Ma gli empori hanno bisogno dell’aiuto di tutti per poter funzionare. Per sapere come donare il 5 per mille o sostenere l’Emporio è possibile cercare su Facebook la pagina dell’Emporio della solidarietà, visitare il sito www.emporiocaritasalba.it oppure chiamare il numero 333.13 70 932 (il codice fiscale dell’emporio è 90036150044).