Partecipazione, emozioni, empatia: la nuova edizione del Festival “Colline in musica” è iniziata con un concerto da tutto esaurito al Castello di Guarene, lo scorso 2 giugno, con delian::quartett & Peter Shub. Ma già il prefestival, con cinque eventi itineranti e di grande livello, aveva scaldato l’atmosfera e coccolato i sensi degli spettatori tra Alba, Piobesi, Piea, Neviglie e la meravigliosa cornice della Villa della Regina a Torino. Un viaggio nel tempo e attraverso il tempo, il tema centrale della rassegna, che è già pronto a stupire e a cambiare sfumatura, come spiega Adrian Pinzaru, direttore artistico del Festival: “Andremo alla scoperta del Monferrato, che diventerà nei prossimi anni sempre più centrale nell’economia e nelle priorità di Colline in Musica. Venerdì 7 giugno saremo in piazza Statuto a Cocconato d’Asti, sabato 8 giugno nella chiesa di San Rocco ad Asti e domenica 9 giugno nella meravigliosa Abbazia di Vezzolano ad Albugnano dove ci sarà la possibilità di scoprire le creazioni della famiglia Bach, non solo di Johann Sebastian, ma di altre persone legate da una radice musicale e culturale comune”.
Il fil rouge che legherà le singole esibizioni sarà la possibilità di viaggiare in un’epoca remota alla scoperta di suoni inusuali, come aggiunge il maestro Pinzaru: “Sarà un weekend dedicato alla musica antica e a strumenti che hanno un settaggio particolare con sonorità uniche da scoprire: un progetto che è stato curato da Marco Demaria. Ad Asti andrà in scena Partenope Eterna, con il soprano Naomi Rivieccio e i Talenti vulcanici, nati dall’esperienza pionieristica della Fondazione Pietà de’ Turchini di introdurre repertori musicali per lo più ignoti o dimenticati, abbracciando registri di scuola musicale napoletana vocale e strumentale, sacri e profani, dialogando con il teatro e la drammaturgia”.