Ha riscosso un successo importante, in termini di pubblico e contenuti proposti, il momento di confronto indetto da Confapi Cuneo lo scorso venerdì 24 settembre sul tema del Recovery Fund.
“Recovery Fund: un’opportunità per il territorio” si intitolava il convegno che ha visto succedersi nel cortile del castello di Barolo gli interventi di imprenditori, amministratori e parlamentari della Granda. “L’incontro - spiega Magno Garro, vicepresidente nazionale di Confapi Sanità - aveva lo scopo di raggruppare le nostre aziende e capire con i politici del territorio cosa si vuole fare con il Recovery Fund. L’interesse è molto ampio, come testimonia la presenza di circa duecento partecipanti”.
All’evento promosso dal sodalizio della piccola e media impresa si sono registrate 150 aziende. Sul palco, insieme al moderatore di giornata Gianmario Ricciardi, c’era il presidente provinciale di Confapi Pier Antonio Invernizzi. Dopo il saluto istituzionale del sindaco di Barolo, Renata Bianco, si sono succeduti gli interventi a partire da quello dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, soffermatosi sul tema critico del green pass: “Oggi il decreto impone l’obbligo per gli imprenditori di controllare, dotandosi di un sistema efficace. Bisogna capire cosa si intenda per ‘sistema efficace’ e definire quali obblighi ci siano verso i fornitori e quali siano le possibilità del datore di lavoro sotto il profilo della privacy. Dubbi e domande che porremo alla conferenza delle regioni”.
Accenti critici sulla gestione dei finanziamenti europei dal senatore di Forza Italia Marco Perosino: “Il Recovery Fund è un oggetto un po’ misterioso. Con le procedure italiane faticheremo a impegnare questi finanziamenti che comunque andranno restituiti: un Paese non può fare un salto dal medioevo al futuro su digitale e green, se prima non ha messo a posto le infrastrutture di base che in Italia hanno seri problemi. Quello che si può consigliare è di non perdere tempo”. Il collega dem Mino Taricco si sofferma sull’impatto atteso del Recovery Fund sul settore agricolo: “Un’opportunità straordinaria prima di tutto perché le riforme previste sul piano infrastrutturale e gli interventi porteranno un valore aggiunto anche al vivace sistema imprenditoriale di questa provincia. La Granda ha la più grande industria italiana di meccanizzazione agricola, un ambito molto considerato nel fondo. Credo ci attenda una stagione di grandi investimenti”.
“Gli investimenti nell’agroalimentare ammontano all’incirca sui 25 miliardi, per cui è importante vagliare le singole voci inserite in ambito agricolo, che richiedono valutazioni precise” osserva a questo proposito il senatore leghista Giorgio Maria Bergesio, anche lui “parte in causa” come componente della Commissione Agricoltura di palazzo Madama. La sfida, ha aggiunto, si gioca sulla riforma della giustizia, sul tema fiscale e per il nostro territorio soprattutto su infrastrutture e logistica. Tra chi ha criticato le modalità di approvazione del PNRR c’è la deputata Monica Ciaburro (Fratelli d’Italia): “È arrivato alla Camera un quarto d’ora prima della votazione, quindi non c’è stato tempo di approfondirne il contenuto in quella fase”. Questi soldi, ha sottolineato la parlamentare “sono presi in prestito dai nostri figli e nostri nipoti, per cui occorre un’attenta riflessione. È una sfida da cogliere e in questa provincia saremo all’altezza”. A chiudere gli interventi degli eletti in parlamento l’onorevole Flavio Gastaldi (Lega), che a sua volta ha definito il PNRR “un’opportunità da cogliere”, invitando a “farci trovare pronti con progetti all’altezza nel momento in cui i veri bandi verranno aperti”.