Ha iniziato questa mattina la sua attività presso l’ospedale di Alba il robot chirurgico. Il robot albese, è il sesto dispositivo di robotica chirurgica operante in Piemonte. Dopo Cuneo, San Luigi Gonzaga di Orbassano, Città della salute e della Scienza (Molinette), Novara e Alessandria ecco l’inizio della sue attività ad Alba in previsione dell’installazione presso il nuovo presidio di Verduno.
La dotazione del Robot chirurgico è stata resa possibile dall’attività di sensibilizzazione della Fondazione Nuovo Ospedale e in particolare dalla donazione di un cittadino Albese che desidera rimanere anonimo.
Il Robot chirurgico, sarà inizialmente e principalmente utilizzato dalla struttura di Urologia, la quale ha realizzato il primo intervento in data odierna. L’utilizzo sarà progressivamente esteso multidsciplinarmente ad altre strutture quali: Chirurgia generale, Ginecologia, Otorino, Ortopedia.
Le tecniche di chirurgia tradizionale (cosiddetta open), sono state affiancate dalla più moderna laparoscopia e, in questi ultimi 20 anni dalla chirurgia robotica mininvasiva. La chirurgia robotica, grazie alla mini invasività, presenta numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale: riduzione del dolore postoperatorio, diminuzione delle perdite ematiche e del rischio di infezioni, decorso post-operatorio molto più rapido con minore dolore e degenza generalmente limitata a pochi giorni, risultati estetici nettamente migliori.
Rispettando i criteri di selezione dei pazienti, in una realtà come quella dell’Asl CN2, si possono ipotizzare in una prima fase circa 200 interventi all’anno per tutte le discipline.
Il primo intervento è stato in ambito urologico.
"Questa nuova tecnologia robotica utilizzata in modo multidisciplinare - afferma il direttore generale dell’Asl CN2 Massimo Veglio – che arricchisce l'offerta dell’Asl CN2. Utilizzata da chirurghi formati e selezionando i pazienti in modo appropriato è in grado di rappresentare un punto di riferimento per l’ambito chirurgico nel suo complesso. Si tratta di una chirurgia sempre meno invasiva che consente interventi mirati e meno dolorosi e con tempi di recupero più rapidi”.
“Da oggi è operativo il nuovo sistema robotico di ultima generazione, donato dalla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra all’Asl Cn2 - ha commentato Bruno Ceretto, Presidente della Onlus -. Grazie alla generosità di un donatore anonimo, che ha elargito alla Fondazione 5 milioni di Euro, è stato possibile compiere un ulteriore e importante passo per rendere il nuovo Ospedale una struttura di eccellenza nel panorama sanitario piemontese. È questo l’obiettivo principale della Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra, obiettivo che è sempre più vicino, grazie anche alla donazione negli anni passati di attrezzature elettromedicali come la TAC e l’Ecografo, del sistema solleva pazienti con circa 4 km a soffitto di binari elettrificati, dei nuovi arredi delle camere di degenza, dei 395 letti elettrici, senza dimenticare gli importanti progressi compiuti per portare la radioterapia nella nuova struttura a Verduno e con l’acquisto nelle prossime settimane della sala emodinamica, dell’innovativo laboratorio di anatomia patologica e degli arredi per tutti i locali sanitari. Inoltre la Fondazione in accordo con l’Asl e la Ferrero spa, comprerà tutte le sale operatorie del nuovo ospedale. La Fondazione Riceve la Fondazione Restituisce è questo l’atteggiamento che ha da sempre contraddistinto il nostro lavoro, grazie alla generosità di tutti il nuovo nosocomio a Verduno sarà il fiore all’occhiello del nostro territorio al servizio della salute di tutti. Noi garantiamo il massimo rispetto per le risorse messe a disposizione dai nostri piccoli e grandi donatori, ringraziamo la nostra comunità per la fiducia. Ringrazio inoltre i soci del comitato acquisti per l’eccellente lavoro che svolgono. Confidiamo che oltre alle attrezzature che renderanno Verduno all’avanguardia dal punto di vista tecnologico anche le professionalità siano adeguate. Le persone fanno sempre la differenza”.
“La chirurgia mini-invasiva è attualmente il gold standard per molti interventi urologici – ha precisato il direttore del Dipartimento Chirurgico Giuseppe Fasolis – e sta rapidamente diffondendosi ad altri ambiti, come la chirurgia generale e ginecologia. In queste discipline l’utilizzo della chirurgia robotica consente ai chirurghi di operare con grande precisione e con un numero limitato di piccole incisioni. Permette inoltre ai chirurghi di affrontare in maniera minimamente invasiva anche casi più complessi con una diminuzione delle complicazioni’, garantendo una maggiore sicurezza e una elevata qualità della cura”.
L’Assessore regionale Antonio Saitta, ha sottolineato il doppio legame che fa sì che grazie alle donazioni in ambito sanitario si possa arricchire il patrimonio tecnologico delle aziende sanitarie: “Le donazioni – ha detto Saitta – sono quanto mai preziose per un sempre migliore aggiornamento delle tecnologie delle nostre strutture. Un grazie alla Fondazione e al suo impegno sul territorio”.