Nonostante il Covid abbia messo a dura prova tutto il mondo, ci sono avvenimenti ed emozioni che non si possono piegare. Anche quest’anno, infatti, si è svolta la cerimonia del Premio Giornalistico del Roero, che ha visto trionfare importanti firme della comunicazione internazionale, nazionale e locale.
L’evento, ormai giunto alla sua 33ª edizione, si è tenuto venerdì 30 luglio nell’affascinante scenario di piazza Seyssel a Sommariva del Bosco, dove sono stati assegnati i premi decisi dalla giuria presieduta da Gian Mario Ricciardi, giornalista di lungo corso, già Direttore della TGR Piemonte, nonché affermato scrittore.
Successo per gli organizzatori che hanno centrato un nuovo traguardo, come spiegano in una nota: “In questo secondo anno ferito dalla pandemia e segnato dal lungo lockdown, il Roero ha raggiunto comunque mezzo mondo. Addirittura Tom Mullen ha presentato le nostre colline come viaggio ideale nella ‘grande bellezza’. E lo ha fatto su Forbes, una delle più grandi riviste americane, firmando un invito a visitare il Roero, che gli ha guadagnato il primo premio della sezione articoli internazionali”.
Ma Tom Mullen, che presto sarà in Italia a ritirare il premio, è in ottima compagnia. Nella stessa categoria è stata premiata, infatti, anche Nadia Toppino, che su diverse riviste in lingua inglese ha tracciato pregevoli ritratti di una terra gentile e radiosa.
La sezione ‘articoli nazionali’ ha visto prevalere le riviste specializzate, grazie alle tante degustazioni di vini online organizzate dal Consorzio per la tutela dei vini del Roero, main sponsor del Premio, con riconoscimenti ex aequo a Francesco D’Agostino di Cucina & Vini, Alessandro Franceschini di Viniplus, Andrea Li Calzi di Lavinium e Michele Pizzillo di Cronache di gusto.
Non è finita: per gli ‘articoli locali’ sono stati premiati Gabriele Russo della TGR Rai di Torino per due reportage sul miele; Simona De Ciero del Corriere della Sera con una pagina sulle tinche delle peschiere e Valter Manzone de La Stampa per aver parlato del MuBatt, il museo della battaglia di Ceresole del 1544, quando il Roero era al centro della contesa europea.
Si chiude così un’altra edizione di successo che è stata possibile, grazie agli storici sponsor: fondazioni CRT e CRC, Banca d’Alba, Crudo di Cuneo, Cavalieri del Roero, Gai, Brezzo, per un appuntamento che ha rimesso al centro il Roero della ‘grande bellezza’ con le sue innumerevoli e declamate eccellenze.
Presenti i sindaci roerini con fascia tricolore, rappresentanti di Regione, Provincia, Atl, ambientalisti, produttori e sportivi, tutti spettatori di una giornata di festa che ha contribuito a consacrare la grandezza del Roero, perché come dicono i saggi, non può esserci progresso senza delle buone radici.
Grande emozione del fondatore del Premio e presidente dell’omonima Associazione, Giovanni Negro, calorosa accoglienza del vicesindaco Marco Pedussia, autorità rappresentate da senatori e deputati, oltre ad ospiti d’eccezione come Beppe Rovera, storico conduttore di Ambiente Italia. Una piazza piena d’entusiasmo, sullo sfondo il Municipio, il castello, ieri, oggi, domani ed un grande sogno che continua.
Se vi siete persi la cerimonia, non disperate. Sulla pagina Facebook Associazione Premio Giornalistico del Roero e la nuova piattaforma www.premiogiornalisticodelroero.com è possibile rivivere l’happening attraverso un carosello di immagini e articoli stampa che raccontano un po’ della magia e dell’atmosfera dell’evento. Ed ora aspettiamo la prossima edizione, che promette ancora di più. Al 2022.