Cherasco è una delle poche città che possono vantare l'atto di nascita. Porta la data del 12 novembre 1243. Come narra Bruno Taricco nella “Guida di Cherasco”, “quel giorno salirono sul piano l'emissario dell'imperatore Federico II, Manfredo Lancia, e i rappresentanti del Comune di Alba, condotti dal podestà Sarlo di Drua, che insieme avevano deciso, in funzione anti Asti, di favorire la costruzione di una villa nuova che potesse dare ospitalità e sicurezza a fuorusciti braidesi e ai vecchi abitanti di piccoli villaggi feudali sparsi nella zona”. Quello storico momento sarà ricordato sabato 9 novembre 2019 al teatro Salomone in occasione della festa del “Compleanno della città”. Alle 20.45 la serata sarà aperta dalle esibizioni del gruppo “Danzarte Cherasco” per poi passare alla rievocazione, in costumi storici, della fondazione della Città. Sarà anche occasione per la consegna del riconoscimento “Cheraschese dell'anno” che andrà al gruppo Dimar S.p.A. Lo ritireranno i fondatori del gruppo, Giuseppe e Luciano Revello. Seguirà lo spettacolo musicale a cura del quintetto “Via con me” e a chiusura tutti in piazzetta Mockmuhl per il rinfresco con il gruppo Alpini di Cherasco che, come ogni anno, offrirà vin brulè e cioccolata calda.
“Invitiamo tutti i cheraschesi a partecipare a questa bella e semplice festa – commenta il sindaco Carlo Davico – che sottolinea un momento storico importante, quello della fondazione della nostra città. La storia non deve essere dimenticata, anzi deve essere trasmessa ai nostri giovani. In occasione del Compleanno della città, dal 2008 l'Amministrazione riconosce un premio speciale ad un cittadino o associazione che si sia distinta per un impegno nei confronti della comunità. Quest'anno abbiamo scelto non una persona, ma un'azienda, la Dimar, una realtà che non solo dà lavoro a tanta gente, ma è sempre al fianco di Comune e associazioni in varie occasioni. Proprio quest'anno abbiamo infatti inaugurato la nuova palestra comunale, frutto di un confronto positivo con la Dimar, che ha permesso di coniugare due esigenze: quella del gruppo che aveva bisogno di più spazi e quella della comunità che necessitava di una nuova palestra. Il risultato ottenuto è stato grazie alla collaborazione, al dialogo, alla sensibilità reciproca”.