BRA - Bra, è tornato l'antico rito di investitura per i Battuti Neri

Epifania di "rinascimento" con i neorettori Alessio Bossolasco, Marina Tibaldi e Paolo Tibaldi

10/01/2022 08:11

Il momento più solenne e intenso dell’anno per l’Arciconfraternita della Misericordia di Bra è finalmente arrivato. Parliamo della cerimonia d’investitura, che tradizionalmente coincide con il giorno in cui la Chiesa celebra l’Epifania del Signore. Dopo un anno di stop a causa dell’emergenza sanitaria, i Battuti Neri hanno dato così il benvenuto a tre nuovi membri, che hanno assunto anche la carica di Rettori per l’anno 2022. Tutte le operazioni sono state seguite dall’assistente ecclesiastico e spirituale della Confraternita, don Giorgio Garrone, che ha presieduto la liturgia eucaristica di giovedì 6 gennaio, coadiuvato da don Michele Bruno, cappellano dell’Istituto Cottolengo di Bra.
 
L’insediamento ufficiale è avvenuto nella suggestiva chiesa di San Giovanni Battista Decollato, sempre con attenzione alle norme contro il contagio, annotando la presenza, di numerosi consorelle e confratelli, tra i quali il vicesindaco di Bra, Biagio Conterno. Nei banchi c’erano anche il sindaco di Bra, Gianni Fogliato, l’assessore Luciano Messa e una delegazione della Confraternita dei Battuti Bianchi composta dal presidente Valter Manzone, seguito da Gianni Carnevale, Stefano Milanesio, Giovanni Mulassano e Giacomo Berrino, autore del servizio fotografico. Con grande solennità sono stati chiamati per nome Alessio Bossolasco, Marina Tibaldi e Paolo Tibaldi, tutti braidesi e impegnati nel volontariato sociale della città, che hanno ricevuto la benedizione del celebrante e baciato l’antico crocifisso, tenuto tra le mani dal consigliere anziano, Davide Berrino, sotto lo sguardo materno della Beata Vergine Addolorata.
 
Prima del rito, il parroco di Sant’Andrea e Sant’Antonino ha pronunciato le antiche formule, elevando preghiere di benedizione e di ringraziamento. Quindi, aiutati dai Rettori uscenti, Francesco Lamberto, Giuseppe Lamberto e Luciano Leone, i neoeletti hanno indossato per la prima volta il camice nero, poi si sono cinti i fianchi con il cordone, hanno messo al collo il medaglione e preso in consegna il pastorale, meditando il significato della pagina di Vangelo sull’incontro dei Re Magi con il bambino Gesù.
 
“Siamo tutti cercatori di Dio”, ha detto don Giorgio Garrone nell’omelia, aggiungendo: “Il cammino dei Magi è simbolo del cammino umano che accompagna l’intera esistenza. È un cammino notturno alla luce della fede, che è la nostra stella cometa”. Una celebrazione molto intima, vissuta in comunione spirituale e preghiera, insieme a famigliari e fedeli che hanno seguito la liturgia animata dalle note all’organo del giovane Massimiliano Stenta e dai canti intonati dalla vicepresidente dei Battuti Neri, Silvia Gullino. La funzione si è conclusa con la solenne benedizione, preceduta dalle parole di saluto del presidente Roberta Comoglio, che ha augurato a tutto il sodalizio un futuro all’insegna della luce e di un ‘rinascimento’ tutto da vivere. Un lungo e calorosissimo applauso ha sciolto l’emozione dei presenti e sottolineato la gioia di accogliere tre nuove forze all’interno della confraternita. Se tutto andrà bene, guideranno il corteo dell’Addolorata in calendario venerdì 8 aprile.
 
Il pio sodalizio, nato nel lontano 1587, svolge un richiamo alla preghiera, alla carità, alle opere di misericordia e trova vigore e nuovi aderenti anche dopo oltre quattro secoli di storia. È composto da fedeli laici ‘custodi’ di un tesoro di fede alimentato dai sacramenti e dalla testimonianza di vita. Una particolare attenzione è dedicata alla celebrazione della Messa prefestiva del sabato, alle ore 17.30. Nella chiesa che sorge in via Vittorio Emanuele II, 207, in pieno centro cittadino, i Battuti Neri sostengono e promuovono il culto dell’Addolorata e organizzano la processione cittadina con gli antichi simulacri, che si tiene il venerdì che precede la Settimana Santa. Una tradizione piena del cuore popolare vissuta diversamente per due anni consecutivi, senza la Madonna a sfilare per le vie, ma sempre portata nel cuore dai confratelli e dalle consorelle dei Battuti Neri. In un tempo come quello attuale, segnato dalla pandemia e dal distanziamento sociale, realtà associative come questa permettono di sperimentare la fraternità d’intenti indicata da papa Francesco nell’enciclica ‘Fratelli tutti’. È significativo che proprio Bergoglio, poco dopo essere stato eletto al soglio di Pietro, abbia voluto incontrare le confraternite e le abbia chiamate fucine di santità. Non solo. Ha più volte evidenziato la loro forza evangelizzatrice e ha definito la pietà popolare il sistema immunitario della Chiesa. Per saperne di più sull’Arciconfraternita della Misericordia, si può consultare anche il sito internet www.battutineribra.it.

c.s.

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