Sono tanti i nomi scritti sulla lapide a Cerequio di La Morra. Sono quelli dei partigiani caduti sotto il fuoco dei nazifascisti il 29 agosto 1944. Dodici di quei giovani erano cheraschesi.
Ogni anno l'Amministrazione della Città delle Paci si reca a Cerequio per onorare questi ragazzi che hanno perso la vita in nome di un ideale, la libertà. Hanno lasciato le famiglie, i paesi, gli affetti per combattere contro un nemico comune.
Alla commemorazione erano presenti il sindaco di Cherasco Carlo Davico con il consigliere Sergio Barbero, il primo cittadino di La Morra, Mariateresa Ascheri, una rappresentanza di Alpini e Bersaglieri, oltre che dell'Anpi.
"È nostro dovere ricordare e onorare questi caduti – ha detto Davico – perché è grazie a persone come loro che oggi noi godiamo di un bene prezioso come la libertà. Erano ragazzi, alcuni giovanissimi, hanno scelto di combattere un nemico comune. La storia deve essere non solo conosciuta ma anche tramandata alle future generazioni e quando guardiamo una lapide come quella che è a Cerequio dobbiamo andare oltre ai nomi, perché dietro ci sono storie di persone. Anche in un momento difficile, di emergenza sanitaria, come quella che stiamo vivendo non abbiamo voluto mancare a questo appuntamento, che si è svolto nel massimo rispetto della normativa anticontagio".