GOVONE - Govone, la Collina degli Elfi torna a ospitare le famiglie dei bambini malati di cancro

Dal 27 all'ex convento di Craviano. Con 'Ti regalo (anche) le stelle' ha preso il via il progetto ministeriale per rilevare l'efficacia del percorso terapeutico

Redazione 15/07/2021 08:38

Arricchita dalle numerose migliorie apportate nei mesi precedenti e forte dei nuovi volontari, freschi di partecipazione ai corsi di formazione, La Collina degli Elfi, da fine giugno, è tornata ad accogliere, nel verde del Roero, le famiglie che hanno vissuto la sofferenza della malattia oncologica pediatrica. Ospitate gratuitamente per una settimana presso l’ex convento di Craviano, frazione di Govone, queste famiglie hanno così potuto aggiungere un piccolo tassello nel percorso di graduale ritorno alla normalità e alla vita di tutti giorni.
 
Nel rispetto delle misure atte al contenimento della pandemia da Covid-19 – con la garanzia della massima sicurezza per tutti –, la Collina è quindi ripartita, dopo i mesi invernali, tra gioco, arte, musica, danza, avvicinamento agli animali e le moltissime altre attività proposte da figure professionali in affiancamento ai volontari, appositamente preparati. L’obiettivo dell’associazione è sempre il medesimo: il recupero dell’equilibrio psicofisico e familiare, attraverso le attività pensate per mettere ogni singolo componente della famiglia al centro, coinvolgendo bambini e adulti, insieme o singolarmente.
 
Con una significativa novità. “Siamo felici di annunciare che la Collina degli Elfi ha vinto un bando nazionale, indetto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, relativo al finanziamento di attività di assistenza psicologica, psicosociologica o sanitaria in tutte le forme a favore dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie – afferma la presidente dell’associazione, Manuela Olmo –. Con ‘Ti regalo (anche) le stelle’, inizia quest'anno per noi una nuova avventura, attraverso un progetto pilota che avrà come obiettivo quello di rilevare l’efficacia del percorso terapeutico messo a punto per le famiglie che hanno vissuto il trauma della malattia oncologica pediatrica. Il progetto si inserisce in un discorso di continuità assistenziale e consiste nell’accompagnare le famiglie che hanno terminato le cure oncologiche nel reinserimento nella loro vita, per il ritorno alla normalità”.
 
“Tale progetto si prefigge pertanto di costruire un percorso di elaborazione del vissuto emotivo, strutturato in due step, al fine di attivare, accompagnare e monitorare i risultati di cambiamento prefissato - aggiunge la referente del Comitato tecnico scientifico, Luisella Canale -. La prima fase consiste nella settimana di ospitalità classica, come tutti gli altri anni, con un’attenzione alla rilevazione dei risultati ottenuti durante la permanenza e attraverso le attività offerte. Gli step successivi prevedono il monitoraggio con le famiglie e la chiusura del progetto attraverso un lavoro di sintes,i con l’elaborazione dei dati di ben-essere rilevati nelle fasi precedenti”.
 
Il progetto si concluderà quindi con un convegno nazionale, in collaborazione con i principali ospedali pediatrici d'Italia e con le associazioni con cui La Collina degli Elfi collabora ormai da anni (tra cui: Ospedale pediatrico Regina Margherita e U.G.I. di Torino, Peter Pan Alto Adige, associazione ABIO di Verona, Ospedale San Bortolo Uo Pediatria di Vicenza, Agmen di Trieste, Ospedale pediatrico San Matteo di Pavia, AGEOP di Bologna, Ospedale Gaslini di Genova, Abio Liguria, Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ATMO onlus di Pietrasanta, Ospedale Bambin Gesù e Ospedale Umberto I di Roma, associazione per la vita Daniele Chianelli di Perugia, Ospedale Civile di Pescara, OPEN – Associazione Oncologica Pediatrica e Neuroblastoma di Napoli, Ospedale pediatrico di Lecce, Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di Foggia, A.S.L.T.I. di Palermo), dove verranno presentati i risultati del lavoro svolto, al fine di dimostrare quanto e in quale modo la permanenza presso La Collina degli Elfi determina risultati di salute e di benessere. Per l’associazione di Govone si tratta di una grande opportunità per poter consolidare il valore della sua unicità e della validità terapeutica del percorso offerto.

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