Costruito nella seconda metà del Settecento, dopo la “miracolosa” scoperta di un bell’affresco medievale raffigurante la Vergine con il Bambino, la Madonnina è un luogo del cuore per tante persone, cheraschesi e non. Un luogo di serenità anche per tanti che religiosi non sono. Un luogo ricco di testimonianze artistiche.
Spiega Diego Lanzardo, presidente dell’Associazione Cherasco Cultura: "La nostra associazione ha deciso, in collaborazione con il Comune, di realizzare un volume incentrato sulle vicende di questo piccolo santuario e di dedicarlo a don Angelo Conterno, che per quasi vent’anni ha guidato la parrocchia di San Pietro e che ora lascia la città per il meritato riposo. Le tante testimonianze artistiche e architettoniche di natura sacra che caratterizzano Cherasco – e tra queste la Madonna delle Grazie, per tutti i cheraschesi la Madonnina – sono state oggetto di consistenti interventi di conservazione e di valorizzazione proprio per iniziativa di don Angelo".
Il volume sarà presentato ufficialmente venerdì 6 settembre, alle 21, nel teatro Salomone. I quattro autori – Diego Lanzardo, Flavio Russo, Bruno Taricco e Bruno Tibaldi – raccontano in 115pagine riccamente illustrate la storia dell’antica cappella di San Giovanni ad Fontes, della scoperta al suo interno nel 1760 dell’immagine del bell’affresco raffigurante la Vergine, della venerazione da parte di una principessa di casa Savoia e della devozione di generazioni di cheraschesi, della costruzione della nuova chiesa e delle testimonianze della religiosità popolare espressa attraverso tre secoli e mezzo di ex voto. Gli autori narrano anche dell’amore del beato Giacomo Alberione per questa chiesa (legata alla sua infanzia e alla sua). Un capitolo poi parla dell’ambiente naturale che circonda il piccolo santuario, abitato da piante, fiori e animali. Infine viene sottolineato come la chiesa della “Madonnina dai pomelli rossi” abbia rappresentato un luogo di aggregazione e di religiosità per la comunità.
Sottolineano il sindaco Carlo Davico e il consigliere delegato alla cultura Sergio Barbero: "L’omaggio a don Angelo Conterno impreziosisce l’opera. Dopo tanti anni di permanenza alla guida di San Pietro, il rapporto che si è instaurato con don Angelo è andato oltre il mero ruolo da lui rappresentato; è stato di amicizia, di condivisione. Ma dobbiamo sottolineare anche quello che ha apportato alla città in termini di visibilità e di costante attenzione alla conservazione del suo patrimonio storico-artistico e religioso".
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