BRA - Standing ovation al Politeama Boglione: Bra e Confindustria hanno celebrato la Rolfo

Autorità, imprenditori e dipendenti uniti in un unico messaggio: “Il futuro è adesso”

31/10/2023 14:37

1885-2023: quattro generazioni di imprenditori della famiglia Rolfo hanno scritto pagine indelebili di storia industriale, la quinta in procinto di fare il suo ingresso in campo. Il valore della famiglia, il fortissimo legame con il territorio e la grande visione di chi vede sempre il bicchiere mezzo pieno, con il classico rigore sabaudo. Sono queste le premesse che hanno unito la Città di Bra e Confindustria Cuneo nel celebrare l’emblema della tradizione braidese. Il marchio Rolfo, giallorosso come i colori della Zizzola, porta con sé tutto l’orgoglio della Granda. 
 
Sold-out al teatro Politeama Boglione di Bra per l’evento “La Famiglia, l’Impresa, la Città. Rolfo: il futuro è adesso”. Un inedito Ted talks che ha portato sul palcoscenico numerose autorità, imprenditori, manager e dipendenti per raccontare le diverse anime di una realtà che ha saputo svilupparsi e reinventarsi, seguendo l’evoluzione dell’automotive, pronta per le nuove sfide alle porte. Un progresso tecnologico e sociale reso possibile dall’unione delle diverse anime, quel capitale umano che si è alzato in piedi per una spontanea ed emozionante standing ovation quando i riflettori si sono accesi per Dario, Roberto e Daniela Rolfo. Il sentimento che prevale sulla ragione, storia travagliata, fatta di tante difficoltà ed altrettante ripartenze. «Dicono che le abbiamo prese tutte», il commento agrodolce di Dario Rolfo, presidente della Rolfo Group, circa le avverse congiunture economiche, «ma nessuno dei dipendenti ci ha abbandonato, di questo siamo e saremo sempre grati», aggiunge l’amministratore delegato Roberto, «grazie ai nostri fornitori ed agli istituti di credito per averci dato la necessaria fiducia», chiosa il Cfo Daniela Rolfo. La tensione lascia spazio al sorriso, con la ‘quota rosa’ famigliare che riprende il microfono e, dopo i vari ringraziamenti alle mogli, ringrazia anche i mariti. Quattordici membri della famiglia direttamente impegnati in azienda, segno di un immutato desiderio di dare continuità alla storia. 
«La Rolfo ha sviluppato ante litteram il concetto di sussidiarietà circolare – ha dichiarato Giovanni Fogliato, sindaco della Città di Bra –. Quando si parla del rapporto impresa-città si parla anche delle difficoltà: avete continuato ad esserci, continuando a rimanere in cabina di regia, credendo sempre nell’impresa e nella Città. Per questo vi ringrazio a nome dei cittadini braidese». «Ricordo l’indimenticato Giorgio ed il suo impegno nel sociale – ha dichiarato Mariano Costamagna, presidente Confindustria Cuneo –, valore tramandato di generazione in generazione». «La Famiglia è anche industria– ha dichiarato l’europarlamentare Gianna Gancia –. Avete dato lavoro e benessere, nel silenzio tanta beneficenza, in modo riservato, con delicatezza. Una sensibilità preziosa». «La Rolfo rappresenta il buon lavoro – ha dichiarato l’onorevole Chiara Gribaudo –, con un concreto ritorno al territorio. La post pandemia ci lascia difficoltà ma anche prospettiva, grazie ai fondi PNRR. Il lavoro non è una variabile secondaria, le diseguaglianze devono essere colmate grazie alla buona impresa».
 
«Storie vincenti come questa fanno bene alla nostra provincia ed ogni singolo cuneese dovrebbe andare fiero – ha dichiarato Luca Robaldo, presidente Provincia di Cuneo –. Nei primi mesi di mandato ho visitato l’azienda ed ho capito l’essenza dell’orgoglio provinciale. Non c’è posto migliore per fare impresa, luogo in cui c’è una parola tradotta in realtà: network, la rete che unisce aziende, sostegno pubblico e innovazione. Nonostante una congiuntura difficile, siamo locomotiva in Piemonte. La Rolfo e le altre imprese in sala ne sono un illuminato esempio, anche in momenti di crisi». «Condivido con voi diverse istantanee che mettono in evidenza l’onestà ed i valori che la Famiglia Rolfo mi ha trasmesso – ha dichiarato Mauro Gola, presidente Camera di Commercio Cuneo –. Ricordiamoci che il territorio non è solo la definizione di una parte rispetto al tutto, siamo abituati a mettere dei perimetri. L’impresa va oltre, alza lo sguarda e contraccambia: ricevere e donare, dare e avere per crescere insieme». 
 
«L’8 settembre 1959 i Salesiani arrivano a Bra anche grazie all’azienda Rolfo – ha dichiarato Franco Burdese, Cnos-Fap Regione Piemonte –, presente tra gli esponenti della società civile che hanno favorito questo arrivo. Lo stile salesiano, ancora attuale ai giorni nostri, promuoveva il sapere delle mani: un valore alla base anche dello sviluppo del tessuto imprenditoriale braidese. Una stretta collaborazione, con commesse assegnate dalla Rolfo direttamente alla nostra scuola. Stage che poi si trasformano in posti di lavoro, un percorso che continuiamo a sviluppare con reciproca stima e gratitudine». Biagio Conterno, vicesindaco Città di Bra, ha ripercorso con dovizia di dettagli la storia dell’azienda, con tanto di ricordi personali: «Avevo imparato a distinguere il suono della sirena e ascoltavo con emozione la voce di mia sorella, in allora centralinista dell’azienda. La famiglia Rolfo ha offerto ai braidesi dignità, lavoro e senso di appartenenza». Un crescendo di emozioni che ha portato sino all’intervento di Dario, Roberto e Daniela Rolfo, preceduto dalla spontanea standing ovation della sala, unita nel ricordo di diverse figure famigliari, a partire dai Padri fondatori. Un ponte ideale tra le generazioni è stato tracciato dal general advisor Franco Fenoglio: «Le aziende hanno delle storie che non si possono dimenticare, occorre andare avanti. Senza solidità e condivisione, le grandi aziende svaniscono alla terza generazione: qui stiamo entrando con la quinta, un traguardo affatto scontato. Nessuno ha mai anche solo pensato di gettare la spugna, anzi. Le difficoltà hanno serrato i ranghi, perché far l’imprenditore non sempre è un piacere. La Rolfo ha conquistato 35 Paesi, nonostante concorrenti agguerriti: Bra ha portato il marchio nel mondo con la qualità e l’eccellenza. Inserendo i propri figli in azienda, è tangibile la volontà di continuare il cammino. Mi auguro che il Sistema Paese stia vicino alle aziende, dando morale alle decisioni degli imprenditori italiani. Oltre l’orizzonte pulsa il futuro, solo chi osa andare lontano può scoprire quanto lontano si può andare».
 
La quinta generazione è salita sul palco con i volti e le voci di Martina Rolfo, purchasing manager, e Gianluca Rolfo, direttore operativo: «L’unione è sempre stata la nostra forza, da una piccola e media impresa ad un’industria internazionale. Un cammino reso possibile grazie a tutti i nostri collaboratori. Dai picchi di fatturato di 200 milioni del 2008 al successivo ingresso dei ‘next’, coinciso con le più forti crisi finanziarie. Prima ci hanno protetti, ma con il passare del tempo ci hanno coraggiosamente coinvolti, le certezze sul futuro sono vacillanti. Abbiamo intrapreso una lenta ma decisa risalita. L’arrivo del dott. Fenoglio ha tirato fuori la grinta che negli ultimi anni si era affievolita. I giovani scalpitano, sono impazienti, sogniamo in grande per la nostra azienda, consapevoli dell’importanza di questo passaggio di testimone. Vediamo le differenze di vedute come un arricchimento, pronti a scrivere tante pagine bianche nel libro della Rolfo. Il futuro è adesso, solo noi siamo gli artefici del nostro destino».
 
Riflettori puntati sulle 450 persone che trovano impiego nel Gruppo Rolfo grazie agli interventi di Antonio Ghigo, responsabile risorse umane, Sergio Barbero, ufficio amministrativo, Marzia Stramaglia, impiantista, e Battista Dompè, montatore meccanico. «Abbiamo constatato con quanta passione, impegno e lungimiranza l’azienda venga vissuta. Uno spirito di appartenenza trasversale che dimostra l’affetto, non solo professionale, che abbiamo nei confronti dei nostri titolari». «Nonostante le difficoltà iniziali, ho avuto la fortuna di avere buoni colleghi che mi hanno insegnato il Ringrazio per aver trasformato in tempo indeterminato permettendomi di crescere mio figlio con la giusta serenità economica e psicologica. L’attenzione alle persone meritevoli è uno dei motivi che hanno portato la Rolfo ad essere un’azienda ambita dai lavoratori». «Cambiano le esigenze ma non la valorizzazione delle persone, che sono e rimarranno al centro dell’impresa». Quando si parla del lavoro si dice: «Noi in Rolfo!»
 
Un grande applauso ha accolto l’ingresso di Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo: «Siamo pieni nel cuore dell’energia trasmessa da questo palco. La Rolfo è vanto per la nostra associazione, il nostro ringraziamento a Roberto per la collaborazione, le idee e la saggezza che contraddistingue il suo percorso da vicepresidente. Tutti noi siamo uniti dalla consapevolezza che, condividendo il lavoro come strumento di realizzazione del sé, crescita e coesione sociale, il lavoro come faro che guida gli investimenti. Solo così possiamo correre nella giusta direzione». Gran finale con la famiglia Rolfo chiamata sul palco per la consegna della targa che la Città di Bra e Confindustria Cuneo hanno omaggiato per essere “espressione nel mondo della migliore imprenditoria locale nel settore dell’allestimento mezzi per il trasporto veicoli”. La stima delle amministrazioni pubbliche è stata testimoniata dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: «Grazie a Voi, ai fondatori, ai dipendenti: famiglia, impresa e città racchiudono l’essenza della Rolfo. Concetti basati sui valori fondanti, “coltivando i valori per creare valore”. Bra e la Rolfo, binomio inscindibile. La globalizzazione c’è in tutti i settori, per questo occorre guardare lontano, ragionando su un futuro diverso ma sempre caratterizzato dalla valorizzazione delle persone. Dal Covid alle guerre, oggi siamo più forti, uniti nelle difficoltà. L’imprenditore ha la bussola, il manager la mappa: al manager spetta tecnicamente centrare l’obiettivo, ma l’orientamento viene dato dai grandi imprenditori industriali della nostra terra. Nel vostro cognome sta la garanzia che orienterete la bussola nella giusta direzione».
 
Uniti nelle difficoltà e rafforzati dai valori di una famiglia ben radicata nel tessuto sociale della Città di Bra: un pomeriggio di autoconsapevolezza, di liberazione e di orientamento verso futuri orizzonti. Perché, il futuro è adesso.

c.s.

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