Nel 2019 prendeva il via il progetto SMAQ, Strategie di Marketing per l’Agroalimentare di Qualità, promosso dalla Fondazione CRC con il supporto dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, dell’Università degli Studi di Torino e del Polo AGRIFOOD-MIAC. A tre anni dall’inizio del progetto, nel pomeriggio di mercoledì 20 luglio a Pollenzo, Fondazione CRC e i partner hanno presentato i risultati raggiunti e i prossimi sviluppi, alla presenza delle aziende della Community e di esponenti del settore agroalimentare piemontese.
Il progetto SMAQ è nato per sostenere la competitività delle imprese del settore agroalimentare, supportandole nel processo d’innovazione digitale, e si colloca all’interno della cornice di intervento pluriennale previsto nel Programma Agroalimentare 4.0 della Fondazione CRC. Il progetto SMAQ fin dall’inizio ha rappresentato, per dotazione finanziaria e per numero di soggetti istituzionali, economici e sociali coinvolti, l’iniziativa progettuale più ampia della Fondazione CRC all’interno del Programma ed è stato un unicum a livello nazionale per l’attenzione e l’interesse a creare impatto non solo nei contesti urbani, ma anche nelle aree più interne e di provincia, che rappresentano la maggioranza del tessuto imprenditoriale e sociale e dell’identità del cuneese.
In più di tre anni, il progetto SMAQ ha coinvolto trenta piccole e medie imprese, autentiche custodi dei saperi e del patrimonio gastronomico e agroalimentare del territorio cuneese, con un legame ben saldo alle loro origini e tradizioni e con un occhio all’innovazione digitale. In questo percorso, sono state accompagnate da tre Digital Ambassador, giovani formati appositamente sulle nuove sfide nel mondo digitale nell’ambito del settore agroalimentare e per essere veri e propri ambasciatori degli obiettivi del progetto e delle azioni promosse dagli enti partner nelle aziende: si tratta di attività di supporto a digital transformation e formazione, tracciabilità e valorizzazione dell’origine, supporto e valorizzazione della community.
Inoltre, con l’azione di Filiera Futura - associazione nata nel 2020 proprio su iniziativa della Fondazione CRC e che opera in tutta Italia per innovare il settore agroalimentare, promuovere progetti condivisi e valorizzare i prodotti di qualità e l’unicità del Made in Italy - il progetto SMAQ verrà riproposto e modellizzato a livello nazionale sui territori delle province di Ancona, Lucca e Perugia. L’azione, già avviata, ha preso vita grazie alla fondamentale iniziativa di Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana.
Al Community SMAQ Day hanno preso parte i partner di progetto e i rappresentanti delle aziende della Community, oltre ad attori economici e politici di rilevanza regionale. È stato anche possibile visionare, attraverso la scansione di QR Code in etichetta, gli innovativi progetti di tracciabilità realizzati nell’ambito del progetto. All’evento è seguito un momento conviviale e di networking tra tutti i presenti, occasione per conoscere le aziende e gustare i prodotti della community.
Ezio Raviola, Presidente di Fondazione CRC: “Il progetto SMAQ nasce dalla volontà di promuovere l’innovazione e lo sviluppo in uno dei settori più importanti della nostra provincia: l’agroalimentare. Dal 2019 ad oggi abbiamo creduto fortemente nel progetto e ci aspettiamo che le aziende agroalimentari cuneesi possano essere proiettate e conosciute a livello nazionale e internazionale grazie ai processi di tracciabilità e digitalizzazione posti in essere. Siamo certi che il progetto abbia portato un valore aggiunto alle nostre aziende che oggi, non solo grazie alla straordinaria qualità dei loro prodotti, avranno l’opportunità di crescere e farsi conoscere anche oltre il livello locale”.
Maurizio Risso, PM Progetto SMAQ: “Con l’ambizioso progetto SMAQ in questi quattro anni la Fondazione CRC ha promosso l’innovazione nel mondo delle PMI dell’agroalimentare di qualità. Questo settore, fortemente strategico per il territorio del Cuneese, ha potuto beneficiare di un supporto completo e sistematico alla trasformazione digitale come strumento imprescindibile per il successo nel mercato di oggi e domani. Questo progetto sarà probabilmente utile anche nel contaminare tutto il tessuto produttivo locale e nazionale”.
Silvio Barbero, vicepresidente UNISG: “Le aziende della Community SMAQ sono una virtuosa selezione dello scenario dell’agroalimentare cuneese e nazionale: si tratta di realtà artigianali e di piccole produzioni di qualità, che custodiscono un autentico patrimonio di savoir faire, tradizione e attenzione alla filiera. Questi valori vanno veicolati e valorizzati, e attraverso il progetto SMAQ, l’Università di Scienze Gastronomiche ha accompagnato le aziende verso un percorso di conoscenza e consapevolezza sulle potenzialità del digitale, uno strategico strumento per potersi raccontare e farsi conoscere in tutto il mondo”.
Francesca Culasso, Direttrice del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino: “L'Università degli Studi di Torino crede fortemente nella collaborazione e nel trasferimento di conoscenze e competenze fra accademia e mondo delle imprese. All’interno del progetto SMAQ abbiamo sviluppato plurimi e interrelati percorsi di formazione, pensati appositamente per le aziende della filiera agroalimentare, e abbiamo investito il nostro know how a supporto dei processi di tracciabilità e di comunicazione delle storie imprenditoriali di successo. Siamo certi che grazie a questo percorso possano svilupparsi innovazione e modelli di business sempre più sostenibili e supportati dalla rivoluzione digitale”.
Dario Vallauri, Responsabile Polo AGRIFOOD e Vicedirettore MIAC: “Il Polo AGRIFOOD interviene all’interno del Progetto SMAQ come partner tecnico che promuove i processi di innovazione a favore delle aziende. Nello specifico, il Polo in questi tre anni ha supportato le aziende nell’adottare nuove tecnologie che facilitano il processo di gestione della tracciabilità. I consumatori ora hanno la possibilità di accedere a una serie di informazioni legate alla provenienza delle materie prime e alla qualità dei prodotti che essi acquistano”.