A Borgo San Dalmazzo c’è una nuova panchina rossa contro la violenza sulle donne. Si trova in piazza Liberazione, nei pressi del monumento ai caduti, a pochi passi dall’altra panchina rossa, inaugurata alcuni anni fa e ridipinta lo scorso anno dall’artista Chiara Oggero (scomparsa pochi mesi fa). L’inaugurazione si è tenuta stamattina, mercoledì 15 novembre alle ore 11.30, prima iniziativa della giornata dal titolo “Questo non è amore”, che il Comune di Borgo San Dalmazzo ha dedicato alla sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne (si proseguirà
stasera alle ore 20.45 nel Salone Consiliare, con un incontro aperto a tutta la cittadinanza dal titolo “Violenza di genere: prevenzione ed intervento”).
La panchina, dipinta dall’artista borgarina Monica Sepe, rientra nell’ambito dell’iniziativa “Una panchina al mese, perchè un giorno solo non basta”, promossa dalla Federazione Pensionati Cisl in tutta la provincia: già diciotto le panchine inaugurate in tutta la Granda da questo progetto. Ha collaborato anche la Cooperativa Fiordaliso. Erano presenti la sindaca Roberta Robbione insieme ad alcuni assessori e consiglieri comunali, il segretario provinciale Cisl Enrico Solavagione, il segretario regionale dei Pensionati Cisl Alessio Ferraris, il vice Questore Daniele Manganaro, il comandante della stazione Carabinieri di Borgo Antonio Sollazzo, oltre ad alcuni studenti dell’istituto comprensivo borgarino.
“Chi subisce violenza poi spesso agisce con violenza. Dobbiamo avere il coraggio di spezzare questa catena: parliamone, affrontiamo il problema, segnaliamolo quando lo viviamo o lo vediamo. Le opportunità e i servizi per farlo ci sono, l’amministrazione comunale c’è: chi sente e sa non si giri dall’altra parte”, ha detto la sindaca Roberta Robbione. L’artista Monica Sepe ha poi illustrato il dipinto realizzato sulla panchina: la scritta "Rispetto", con una serratura all’interno della quale si scorgono un occhio e un pugno, a simboleggiare il fatto che spesso gli episodi di violenza avvengono all’interno delle mura domestiche.
Gli studenti dell’istituto comprensivo hanno poi letto due brani tratti dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini. Particolarmente significativo, in chiusura, l’intervento di Eva Garelli, della Cooperativa Fiordaliso, che con le sue case rifugio si occupa di offrire un tetto e un’occasione per ripartire alle donne vittime di violenza e ai loro figli: la rappresentante della cooperativa ha illustrato la raccolta fondi
“Casa in s.o.s.peso”, attivata per ristrutturare una casa rifugio e aggiungere una nuova struttura alla rete di quelle già presenti sul territorio.