Soprattutto dopo la pandemia, si è diffuso nella società il bisogno di un supporto professionale di tipo psicologico. Anche a Busca è emersa questa esigenza, espressa in alcuni particolari ambiti, ma comune a molti cittadini di ogni età. Grazie al Fondo di solidarietà comunale destinato al consorzio socio-assistenziale del Cuneese, cui il Comune aderisce, si è risposto a questa necessità con il progetto “Psicologo di comunità”. L’iniziativa ha preso il via nello scorso inverno per iniziativa delle assessore Beatrice Aimar (Servizi sociali) e Lucia Rosso (Istruzione) ed è stata affidata ai professionisti Gian Sandro Lerda, Veronica Lo Sapio e Federico De Marco dell’Istituto “A. Adler” di Cuneo: “Lo psicologo di comunità - spiegano - è una figura professionale ben precisa, ancora, però, poco conosciuta. Egli si prende cura delle persone all’interno di uno specifico contesto sociale, con lo scopo di migliorare e armonizzare le relazioni interne al gruppo”.
“Abbiamo dato il via a questo progetto - dicono le assessore - in seguito alle richieste di maggiore supporto di tipo psicologico emerse nel corso dei tavoli di coprogettazione che abbiamo coordinato per accedere ai numerosi Bandi dedicati alle tematiche sociali ed educative e ai quali hanno partecipato i volontari delle associazioni, gli insegnanti e gli educatori”.
Dopo aver mappato le realtà sociali ed educative del territorio, i professionisti del Centro Adler hanno incontrato i volontari di Idee.com della Scuola di italiano per stranieri e gli associati dei Volontari dell’Annunziata, gli educatori dei doposcuola Pangea e delle scuole medie e quelli del centro aggregativo Officina del Tempo. In queste occasioni sono emerse le prime tematiche da affrontare: l’importanza dell’ascolto e dell’accoglienza, la gestione del conflitto e della frustrazione. Il percorso sta proseguendo con altri incontri specifici e, in autunno, si apriranno i luoghi di ascolto e i laboratori e si organizzeranno serate formative dedicate a temi e per target.