CENTALLO - A Centallo i quadri di Daudi e Raffaello Carrà

In occasione della festa di Sant’Isidoro saranno esposte le opere di Daniela Audino e Leonardo Martina

Federico Mellano 08/05/2023 08:16

Continua l’esposizione delle opere d’arte di Daniela Audino, pittrice centallese che aveva già esposto alcuni dei suo quadri al Country Club di Cuneo lo scorso settembre. Questa volta le tele saranno affiancate a quelle di un altro artista di origine centallese: Leonardo Martina, in arte Raffaello Carrà.
 
La mostra sarà nella sala della Mappa della Biblioteca civica. L’inaugurazione si terrà sabato 13 maggio alle 16 dalle 19. Mentre domenica 14 e lunedì 15 sarà possibile visitare dalle 10 alle 12 e poi dalle 16 alle 19. 
 
L’oggetto preferito di Audino, in arte Daudi, è il volto umano: “La sua espressione mi ha sempre affascinato, poiché esprime l’interiorità dell’uomo.”  Le opere, ad olio e a carboncino per i ritratti, tuttavia non trascurano gli aspetti paesaggistici. Gli ambienti naturali sono restituiti allo spettatore suscitando in lui le emozioni dell’artista, che non nasconde di apprezzare i luoghi in veste autunnale e invernale. Leonardo Martina è invece un musicista che svolge l’attività parallela della pittura da una decina d’anni. “Sono legato a tutte le forme d’arte - dice Martina -, ma non mi riconosco in un genere preciso. Lo faccio per un’esigenza interiore.” Martina non solo intende l’arte come contemplazione, ma anche, e soprattutto,  come luogo di incontro. 
 
Le catene sono il suo soggetto preferito. “Le catene sono vincoli ambivalenti. Da una parte ci tengono legati, sono la negazione del viaggio, quand’anche del viaggio interiore. Dall’altra sono movimento e snodo che, tramite la patina del tempo, libera le sostanze contenute nei metalli, come una evaporazione alchemica, una catarsi chimica che si attua attraverso la malattia della materia, intaccante e complice però della sua nuova essenza. Quando le catene saranno dunque sciolte dal loro potere vincolante, a causa della loro essenza disgregata, si potrà dunque ripensare un viaggio, diverso, ripensare la malattia, integrata in questo percorso come una sana educatrice.”
 

Notizie interessanti:

Vedi altro