E’ stato un incontro fruttuoso quello tra la Direzione Generale dell’Asl CN1 e la Commissione mista conciliativa che conta, tra i componenti il Tribunale del Malato e il Centro di servizi per il Volontariato della provincia di Cuneo, rappresentati dai rispettivi presidenti, Barbara Orusa e Mario Figoni.
Ha fatto gli onori di casa il direttore generale Salvatore Brugaletta, accompagnato dal direttore sanitario di azienda Giuseppe Noto: “A Cuneo ho trovato realtà splendide e un forte legame con il territorio. La collaborazione tra l’Asl, il volontariato, il privato sociale, le associazioni di categoria è un aspetto non scontato e qui, dove il senso di appartenenza e il ruolo delle comunità territoriali si fa sentire, è anche forte la collaborazione tra i diversi soggetti organizzati”. Una conferma viene anche dal Tribunale del Malato, che ha sede a Saluzzo e fa parte di Cittadinanzattiva. Barbara Orusa: “Abbiamo svolto un’indagine di qualità tra i cittadini, in collaborazione con i vostri uffici, dagli esiti interessanti. Ora avvieremo un monitoraggio sui day hospital oncologici per verificare sia lo stato delle strutture, sia la percezione della qualità delle prestazioni e altri standard con questionari che somministreremo sia ai pazienti sia ai familiari, per definire eventuali azioni di miglioramento”.
Mario Figoni è presidente di Fiori sulla Luna e con il CSV rappresenta gran parte delle 912 associazioni di volontariato della provincia di Cuneo: “Abbiamo avviato, in collaborazione con Asl, Provincia, Fondazioni bancarie, progetti comuni, improntati sull’economia delle risorse”. Il direttore generale sottolinea ancora l’importanza di una sensibilità diffusa al punto di sentire la Sanità "come casa propria, con un senso di partecipazione e livello di maturità che fa onore al territorio”.
L’impegno, su richiesta del Tribunale del Malato, è quello di continuare a monitorare la situazione del Pronto soccorso di Saluzzo, le risorse, la sua gestione integrata con Savigliano. Il direttore sanitario Giuseppe Noto, impegnato sull’attuazione del piano cronicità, resta fondamentale compiere azioni che consentano di capire qual è, da parte del cittadino, la percezione della qualità delle prestazioni. Un nodo critico, perché spesso la percezione non coincide con la qualità misurata.