Rafforzare il ruolo della ferrovia come infrastruttura logistica strumentale e funzionale allo sviluppo sostenibile della filiera agroalimentare, programmi innovativi sull’uso di sostanze ecologiche da bioeconomia circolare lungo i binari, rigenerazione del patrimonio immobiliare per mercati contadini di Campagna Amica, utilizzo di superfici prossimi alle ferrovie e alle strade per impianti di produzione di energie rinnovabili al posto di terreni agricoli. Sono alcuni degli obiettivi previsti nell’ambito di un accordo presentato da Coldiretti e Gruppo FS Italiane al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma.
Tra le ipotesi allo studio c’è quella di ospitare negli edifici dismessi o nelle piccole e medie stazioni farmers market ma anche fiere ed eventi e quella di verificare anche con altri partner, della possibilità di utilizzare spazi o terreni oggi al servizio delle infrastrutture di trasporto per la produzione di energia green e fotovoltaica, evitando così di sottrarre risorse utili al settore agricolo nazionale. Una ulteriore tema è la definizione di programmi innovativi sull’utilizzo di sostanze da chimica verde nei terreni di reciproca competenza, come le aree prossime ai binari. L’obiettivo è di mantenere efficienti i 17.000 chilometri della rete ferroviaria in modo ecologico e sicuro attraverso lo studio e il test di prodotti totalmente green, biodegradabili nel suolo che non generino residui nel terreno o nelle piante trattate. L’intesa prevede, inoltre, lo studio di possibili soluzioni logistiche integrate per le filiere agro alimentari, soprattutto verso la Germania, di soluzioni infrastrutturali al servizio della logistica agroalimentare nell’ambito del PNRR e possibili accordi di fornitura di prodotti agroalimentari per le aziende.
“L’accordo – fa notare Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – è un esempio della collaborazione verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Rafforzare le attività per la filiera agroalimentare e condividere una visione più ecologica dell’uso del suolo, delle aree attigue a ferrovie e strade dimostra come si possa andare verso un nuovo modello economico più responsabile ed inclusivo. Non un solo ettaro di terra fertile deve essere sottratto all’agricoltura in un momento di grandi tensioni provocate dalla pandemia: bisogna conciliare la produzione energetica rinnovabile con il rispetto del territorio, del paesaggio e del fabbisogno alimentare. La nostra agricoltura è la più green d’Europa e ha la responsabilità di cogliere tutte le opportunità che vengono dall’innovazione per ridurre al minimo l’impatto ambientale”.