Adattamento ai cambiamenti climatici e resilienza dei territori: la Regione Piemonte in prima linea, con il coinvolgimento di tutti i beneficiari piemontesi, per l’attivazione di bandi destinati agli enti pubblici, sulla scorta dei cospicui fondi europei Fesr destinati, per la prima volta, a obiettivi squisitamente ambientali. Si tratta di 475 milioni di euro, destinati, per 435 milioni alla transizione ecologica e resilienza e 40 milioni per la promozione della mobilità ciclistica.
I criteri che verranno approvati dalla Giunta e che daranno il via ai bandi, sono stati presentati oggi alla platea dei potenziali beneficiari, ovvero enti locali ed enti gestori delle aree protette piemontesi.
“Ad inizio anno il Piano regionale Fesr 21-27 è entrato nella fase attuativa e ha già visto l'approvazione di un primo bando per l'efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili nelle imprese - ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati -. Oggi invece si celebra il confronto partenariale su un primo insieme di misure destinate a soggetti pubblici che saranno destinatari, nell’ambito dell’Obiettivo Strategico 2 (un'Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un'economia a zero emissioni nette) di una quota parte maggioritaria dei fondi”. “Le misure sottoposte oggi a consultazione - ha aggiunto Marnati - affrontano la dimensione dell'adattamento climatico e della resilienza di territori delicati e strategici del nostro territorio: interventi di sistemazione idrogeologica nei territori delle aree protette piemontesi e sulla rete sentieristica che le collega e interventi di rinaturalizzazione delle sponde e delle aree perifluviali e perilacuali del reticolo idrografico regionale e degli ambienti acquatici nel loro complesso, sia dove sono attivi contratti di Fiume sia dove gli stessi non sono presenti”. “Le misure strutturali che abbiamo realizzato - conclude l’assessore - hanno avuto un forte impatto di miglioramento di tutti gli indicatori per quanto riguarda gli inquinanti e nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica che illustreremo nella presentazione del nuovissimo rapporto statistico energetico. è la dimostrazione che stiamo lavorando bene e siamo in linea con tutti gli obiettivi prefissati”.
In particolare, la consultazione di oggi ha riguardato due misure di prossima approvazione. La prima è rivolta al “Recupero e difesa del territorio nel rispetto degli habitat e degli ecosistemi” ed è destinata a finanziare per 14,78 milioni di euro, interventi di sistemazione idrogeologica di situazioni di dissesto in ambito montano, collinare e ripariale finalizzati anche alla resilienza dei territori. In particolare interventi di consolidamento di versanti caratterizzati da instabilità per frane, opere di manutenzione e di gestione della vegetazione sulle sponde e di difesa anti erosiva in tratti di corsi d’acqua caratterizzati da attività torrentizia, o ancora di drenaggio e regimazione delle acque soprattutto lungo i percorsi della rete sentieristica di collegamento tra le Aree Protette piemontesi e anche al loro interno e infine, ma non da ultimo, interventi di ripristino e miglioramento della rete viaria all’interno delle Aree Protette regionali e dei siti della Rete Natura 2000. La misura prevederà contributi in conto capitale per i soggetti gestori delle Aree Protette piemontesi e le Unioni Montane.
L’altra misura, distinta in realtà in due linee - dove già sono attivi i Contratti di Fiume e l’altra nel resto dei territori - riguarda “Interventi per aumentare la resilienza dei territori fluviali al cambiamento climatico”, ed è destinata a finanziare, per l’una e per l’altra linea, interventi di riqualificazione dei territori connessi alle acque interne della regione, per l’adattamento al cambiamento climatico e la prevenzione dei rischi, favorendo le infrastrutture verdi. Il totale delle risorse delle due linee è pari a 22,1 milioni di euro, anche qui in forma di contributi in conto capitale, destinati a Comuni, in forma singola o associata, Province e Città Metropolitana ed enti di gestione delle aree protette piemontesi.
L’intento, per tutte le misure, è quello di avere progetti di qualità, presentati da raggruppamenti e partenariati costituiti tra più enti, in modo da incidere significativamente su territori.
Al termine delle consultazioni partenariali la Giunta procederà all’approvazione delle schede di misura e gli uffici predisporranno i bandi, che saranno aperti a fine aprile-inizio maggio.