Positivo tavolo di confronto sull’adeguamento delle tariffe sui servizi sociali e sanitari tra Confcooperative Cuneo, Lega coop, Agci e i rappresentanti provinciali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, con la Provincia, i referenti dell’Asl Cn1 e dei Consorzi socio assistenziali della Granda. L’incontro, convocato e coordinato dal presidente Federico Borgna in collegamento online nel pomeriggio di giovedì 11 febbraio, era stato sollecitato nei mesi scorsi dalle organizzazioni cooperative. Lo scopo era trovare una soluzione al mancato adeguamento delle tariffe e dei tetti a base d’asta riguardanti i servizi e gli appalti legati al mondo del sociosanitario, in base a quanto stabilito dal contratto di lavoro. Il contratto, siglato a livello nazionale dalle rappresentanze del mondo della cooperazione sociale con i sindacati nella primavera del 2019, prevede infatti un aumento dei salari del 6%.
Nonostante le cooperative lo stiano applicando, non si sono registrate particolari variazioni in aumento sui riconoscimenti economici dei servizi gestiti in provincia dalla stessa cooperazione sociale. Il dato emerge in modo evidente da un sondaggio interno, realizzato da Confcooperative Cuneo, e confermato dalla Lega delle cooperative e dall’Agci.L’89% delle cooperative coinvolte dichiara di non aver avuto aumenti nell’ultimo anno, mentre il 73% evidenzia che da 4 anni le tariffe sui servizi sono bloccate e, in non pochi casi, da un decennio.
Il punto riguarda una quota consistente della “Comunità della cura” provinciale, 100 cooperative coinvolte, 4.500 lavoratori impegnati sulla pluralità dei servizi alla persona in stretta integrazione con gli enti pubblici del territorio: Asl, Consorzi, Comuni, Scuole. Una situazione insostenibile, aggravata nel 2020 dall’emergenza sanitaria tuttora in corso.
Durante il confronto si è condivisa una linea di azione incentrata su tre punti prioritari: l’impegno della Provincia a sollecitare la Regione Piemonte nel sostenere adeguati investimenti per consentire l’aggiornamento delle tariffe sui servizi socio assistenziali e sanitari, ferme ormai da quasi un decennio, coinvolgendo in modo costruttivo le organizzazioni cooperative e le forze sindacali; la richiesta agli enti pubblici della provincia, Asl, Consorzi, Comuni, scuole, lì dove possono gestire in autonomia i propri bilanci economici, di adeguare i riconoscimenti sui servizi affidati al mondo della cooperazione sociale assumendo i riferimenti tabellari del rinnovo contrattuale. Infine, la necessità di rendere stabile con un tavolo permanente il confronto tra i differenti soggetti pubblici e privati protagonisti del welfare territoriale, per realizzare efficaci sinergie tra pubblico e privato sociale all’insegna della co-programmazione e della co-progettazione, superando la logica delle gare al massimo ribasso e di taglio competitivo.
La sfida del welfare si gioca a livello territoriale e il presidente Borgna si è impegnato personalmente a riconvocare il tavolo a marzo per restituire gli esiti del confronto sul livello regionale e aggiornare il piano di lavoro definito.