CUNEO - Affiancare i figli nelle attività didattiche verso una prospettiva di autonomia

La consulenza dello psicologo

11/11/2016 10:34

Diciamoci la verità: i compiti a casa non hanno mai entusiasmato nessuno. Eppure sono un elemento fondamentale per la crescita del bambino. Costituiscono un importante metafora della vita adulta: lavoro, senso del dovere e rispetto delle consegne. Quindi dobbiamo rimboccarci le maniche e collaborare con la scuola insegnando a dare il giusto posto alle attività didattiche nei pomeriggi dei figli.
È vero che essi devono imparare a essere autonomi, ma nei primi anni di scolarità il ruolo dei genitori è molto importante. Consiglio sempre di insegnare ai bambini ad avere cura del materiale didattico, mettendo le copertine ai libri e ai quaderni: questo per trasmettere il messaggio legato all’importanza che noi stessi genitori diamo alla cultura. Stiamo andando infatti verso una direzione dove lo studio occupa sempre più spazio nel ciclo di vita della persona. Mentre un tempo un adulto poteva svolgere una vita dignitosa con la quinta elementare, adesso il diploma rappresenta il traguardo minimo richiesto a una persona per potere sopravvivere sul mercato del lavoro. Quindi basta dire: “la scuola non è importante”. “Io a scuola ero un asino quindi non pretendo da te nulla di più”. Dobbiamo sottolineare l’importanza dello studio, della lettura e della cultura nella vita quotidiana di ognuno. Durante i primi anni di scolarità dobbiamo equilibrare i momenti di gioco con i momenti di studio. È importante che i bambini imparino a tollerare momenti di studio sempre più lunghi, con l’aumentare progressivo dei livelli di richiesta da parte della scuola. Insegniamo ai nostri figli a economizzare correttamente il tempo pomeridiano. Curiamoci che i nostri figli svolgano i compiti in luoghi adatti, non sul letto o per terra, ma su un tavolo appositamente preparato, con il solo materiale necessario per il compito in questione. Il banco di lavoro deve essere ben illuminato e libero da elementi di distrazione.
Prendiamo l’abitudine di controllare il diario prima che il bambino cominci a fare i compiti. In prima elementare affianchiamolo fisicamente. Dedichiamo del tempo anche se ne abbiamo poco a disposizione. Verso la quarta elementare il bambino dovrebbe essere capace di piena autonomia nell’organizzazione del proprio tempo e dei propri spazi. Ciò non significa che possiamo abbassare la guardia: semplicemente lo seguiamo più da lontano accertandoci la sera che i compiti siano stati svolti con cura e correttamente.
Anche i nonni hanno un ruolo importante sul palcoscenico delle attività didattiche, trascorrendo molto tempo con i nipoti. Non si tratta di “sapere le nozioni”, ma accertarsi che il bambino cominci a fare i compiti a tempo ed ora e che non si distragga concedendogli per esempio dieci minuti di pausa ogni mezz’ora di lavoro.
Se il bambino tende a distrarsi utilizziamo una sveglia che scandisca il tempo delle varie attività.
La sera aiutiamo il bambino nella ripetizione della lezione affinché questi si renda conto del proprio livello di apprendimento.
Se sono presenti DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) seguiamo con attenzione i consigli dello psicologo di fiducia.
Grazie ai compiti a casa il bambino impara ad assumersi le proprie responsabilità già fin da piccolo preparandosi a un’adultità piena e consapevole, ben inserita nel mondo del lavoro e nella vita sociale.


Dott. Christian Rinaudo

Notizie interessanti:

Vedi altro