La pandemia ha costretto le realtà ospedaliere italiane a una brusca e repentina riorganizzazione strutturale e logistica, per incrementare le risorse assistenziali coinvolte nel contrasto al Covid-19. I medici anestesisti/rianimatori e gli infermieri hanno dovuto far fronte alle richieste assistenziali delle terapie intensive e inevitabilmente questo spiegamento di forze ha causato una rimodulazione delle attività ordinarie, con grande disagio a carico di operatori e utenza. Ma il parto senza dolore è stato garantito. Lo spiega il direttore della struttura complessa Ostetricia e Ginecologia dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Andrea Puppo: “Nell’anno in corso la nostra Azienda, grazie a un’oculata gestione delle risorse del dipartimento di Emergenza e delle Aree Critiche diretto da Alessandro Locatelli e nello specifico della struttura complessa di Anestesia e Organizzazione Sale Operatorie diretta da Giuseppe Coletta, ha consentito di mantenere attivo il
servizio di parto-analgesia, garantendo alle gestanti di usufruire di questa opzione 24 ore su 24. La pandemia è stata, inoltre, l’occasione per una revisione sostanziale dei protocolli di parto-analgesia, impegnando l’équipe medica e ostetrica (questa diretta dalla coordinatrice Federica Ferrero) della Ostetricia e Ginecologia insieme a Maria Bruno, medico anestesista referente per la parto-analgesia, in un virtuoso processo di ammodernamento dell’assistenza al parto senza dolore”.
L’ostetrica, figura chiave per l’assistenza al parto, viene pertanto adeguatamente formata nel modulare la copertura della parto-analgesia, in costante collaborazione con l’anestesista, utilizzando moderni sistemi infusionali modulabili, al fine di assicurare il giusto equilibrio tra l’analgesia e la naturale prosecuzione del parto. Tutto in assoluta sicurezza, garantendo in ogni momento la gestione multidisciplinare delle emergenze/urgenze in sala parto.
I parti nel primo quadrimestre del 2021 sono stati 522, con una sostanziale tenuta, con una minima riduzione dovuta all’effetto Covid (il 5%, rispetto a un 20% stimato in Italia). Le procedure di contenimento del dolore (che comprendono travaglio in acqua, massaggi, farmaci e analgesia peridurale) sono stati applicati nell'82% dei travagli, con una quota significativa della sola peridurale. Il ricorso a tecniche anestesiologiche per il contenimento del dolore non modifica il tasso di ricorso a taglio cesareo, attestato per il punto nascita cuneese intorno al 20% (tra i più bassi in Regione).
Conclude il dottor Puppo: “Il lavoro svolto durante la pandemia è un ulteriore tassello che implementa la qualità del servizio offerto alle partorienti cuneesi che, pertanto, potranno beneficiare di un’assistenza ostetrica moderna e sicura, ispirata alle linee guida internazionali più recenti, con un’attenzione particolare rivolta alla straordinaria coppia madre-bambino, protagonista indiscussa di ogni nascita”.