Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dalla Fondazione Nuto Revelli.
Praticare Eguaglianze Esercitare Resistenze: questo l'acronimo scelto dalle ragazze che animano il progetto P.E.E.R., sotto il coordinamento dell'APS MiCò, della Fondazione Nuto Revelli e Arcigay GrandaQueer, e con il sostegno della Cassa di Risparmio di Cuneo tramite il bando "Mondo Ideare". Le giovani curano la comunicazione del progetto (che ha anche una pagina Instagram e Facebook) e al tempo stesso sono parte attiva in un percorso di "peer education", con vari laboratori sul tema delle discriminazioni, come riconoscerle e come combatterle.
Anche alla luce dei fatti avvenuti recentemente a Cuneo - la comparsa, per ben due volte, di scritte neofasciste davanti al monumento alla Resistenza, e la discussa scelta di applicare sanzioni e Daspo urbano nella gestione dei migranti che, in assenza di alternative, riposano per strada - riteniamo oggi questo progetto, ideato più di un anno fa, di ancor maggiore rilevanza. D'altronde, la crisi globale che imperversa da un decennio, soltanto aggravata dalla pandemia ancora in corso, rende indispensabile la discussione collettiva delle differenze sociali, a fronte di processi nei quali ad avvantaggiarsi è chi non le riconosce, oppure le strumentalizza per imporre un ordine gerarchico e ingiusto. Anche a Cuneo, nel nostro piccolo, possiamo fare la nostra parte. Si parte l'11 settembre con Federico Faloppa, linguista dell'Università di Reading, per discutere dei linguaggi d'odio in un incontro a cura della Fondazione Nuto Revelli; seguono due laboratori di Teatro dell'Oppresso, con Monica Prato e Marco Pollarolo, che prenderanno le due giornate del 12 e 13 settembre; il 30 è poi previsto un dialogo con Marie Moïse, studiosa e collaboratrice della rivista Jacobin Italia, e Lia Bruna, storica del collettivo Ora e Sempre, sulla necessità di unire testimonianza e militanza nella lotta alle discriminazioni; chiude questo ciclo, il 5 novembre, Claudio Naviglia dell'APS MiCò, con il laboratorio sugli strumenti pratici e i metodi non formali per l'educazione all'intercultura.
Questi incontri sono aperti a chiunque abbia meno di 25 anni e intenda attivarsi nel progetto P.E.E.R.: soltanto il Teatro dell'Oppresso è aperto a tutti, ma limitato a 16 persone (costo 20 euro, per prenotazioni: info.aps.mico@gmail.com). Non mancano poi altri momenti rivolti al pubblico. Quelli sotto il tendone di Zoé in Città, al parco della Gioventù:
- l'11 settembre, alle 19, Giulia Ferraris della Fondazione Nuto Revelli presenterà il libro di Federico Faloppa, #Odio. Manuale di resistenza alla violenza delle parole (UTET, 2020), in presenza dell';autore;
- il 13 settembre, alle 17, andrà in scena il lavoro dei partecipanti al Teatro dell'Oppresso: Monica Prato e Marco Pollarolo inviteranno il pubblico a interagire con gli attori, per riconoscere e sovvertire le situazioni di oppressione da loro rappresentate;
- il 25 settembre, alle 21, la compagnia teatrale ASAI di Torino coordinerà Bricks, un incontro sul tema "Costruire comunità con il teatro sociale”;
L’ultimo nei locali della Fondazione Nuto Revelli (Corso Brunet 1 – Cuneo) il 30 settembre, alle 18, si terrà la presentazione della raccolta di racconti Future. Il domani narrato dalle voci di oggi (effequ, 2020), con Marie Moïse, autrice del racconto "Abbiamo pianto un fiume di risate" e Lia Bruna del collettivo Ora e Sempre.
Salvo dove diversamente indicato, tutti gli incontri sono gratuiti. Possibili cambiamenti improvvisi, saranno comunicati sulle pagine Facebook di riferimento e sulla
pagina Instagram del progetto P.E.E.R.