“Ore 17.57. Trent’anni fa, sabato 23 maggio 1992 a quest’ora, avveniva in Sicilia a pochi chilometri da Palermo l’attentato lungo il tratto autostradale di Capaci in cui moriva il giudice antimafia Giovanni Falcone e con lui la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, oltre a 23 feriti”.
Con queste parole il presidente della Provincia Federico Borgna ha ricordato ieri lunedì 23 maggio la strage di Capaci. Alle 17.57 l’Assemblea dei sindaci riunita al Centro Incontri della Provincia a Cuneo si è fermata ed ha osservato un minuto di silenzio in memoria dell’attentato, su proposta anche dell’Anci Piemonte. Erano presenti 107 amministratori della Granda con la fascia tricolore, oltre a tutto il Consiglio provinciale.
La data del 23 maggio è ormai diventata una data simbolo nella lotta contro tutte le mafie e a difesa della legalità, tant’è che nello stesso giorno si celebra la Giornata nazionale della legalità. Una data che segna una svolta per la storia italiana anche perché dopo quel giorno – e dopo la morte di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio dello stesso anno – lo Stato, spinto anche dall’indignazione popolare, avviò una lotta senza quartiere al potere mafioso con convinzione e strumenti inediti. In 23 maggio si celebra anche la Giornata nazionale della legalità non solo per onorare quelle morti, ma anche e soprattutto per esaltare quelle vite che hanno compiuto fino all’estremo il proprio dovere per difendere i valori e i principi fissati nella nostra Costituzione.