Molte persone pensano erroneamente che i disturbi di natura psicologica riguardino solo i matti e che siano una realtà lontana dal quotidiano. Esiste in realtà una vastissima gamma di problematiche, gravi e meno gravi, di cui dobbiamo imparare ad accorgerci per poterle gestire e curare nel modo più adeguato con l’aiuto dello specialista.
Tra le problematiche più diffuse vi sono senza dubbio i disturbi legati all’ansia, tra cui i famigerati attacchi di panico. Secondo il DSM 5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) il disturbo di panico si riferisce a ricorrenti attacchi per lo più del tutto inaspettate. Tra i sintomi riconosciuti dalla comunità scientifica abbiamo: palpitazioni o tachicardia, sudorazione, tremori fini o grandi scosse, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di vertigine, testa leggera o di svenimento, brividi o vampate di calore, sensazioni di torpore o formicolio, sensazione di irrealtà o essere staccati da se stessi, paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire. Per poter diagnosticare il disturbo di panico, psicologi e psichiatri solitamente cercano di riconoscere nei racconti del paziente quattro o più dei sintomi sopraelencati. Va da sé che la presenza di tali sintomatologie debilitano notevolmente la vita quotidiana, portando la persona a evitare situazioni in cui si teme possano insorgere le crisi, come le riunioni di lavoro, la spesa al supermercato, le attività sportive, i viaggi in macchina, la messa domenicale. In un numero consistente di pazienti si riscontra una paura tanto forte quanto ingiustificata che le crisi possano essere la manifestazione di problematiche organiche come disturbi a carico del cuore, tumori ai polmoni, tumori al cervello, cali di zuccheri improvvisi. Pertanto si sottopongono a una serie lunghissima di visite mediche che danno sempre esito negativo. Quando abbiamo a che fare con un presunto disturbo di panico, la cosa migliore da fare è rivolgersi immediatamente al medico di base il quale escluderà in primis la presenza di patologie organiche che possono portare i sintomi che presentiamo. Di norma il medico (per scrupolo anche se sospetta già la diagnosi di disturbo di panico) prescrive alcuni esami diagnostici di approfondimento. Dati gli esiti negativi allora egli diagnostica il disturbo di panico e provvede a inviare il paziente dallo psicoterapeuta ed eventualmente anche dallo psichiatra. Il paziente che soffre di disturbo di panico è, di solito, organicamente sano.
Non sempre i disturbi molto debilitanti sono il segnale di qualcosa di clinicamente grave a livello psichiatrico. Il disturbo di panico normalmente non è preoccupante e si cura bene con la psicoterapia e, se è il caso, con l’ausilio di farmaci adeguati. Ancora una volta lo psichiatra e lo psicoterapeuta orchestrano un intervento calibrato su ogni singolo caso. L’errore più comune, come sempre è quello di non chiedere aiuto, partendo dall’errata convinzione che un disturbo psicologico è solo una stupidaggine quindi “devo cercare di farmi furbo e farmelo passare da solo”. La richiesta di aiuto non è segno di debolezza o di follia ma di sana consapevolezza di sé e dei propri normali limiti. Fortunatamente gli attacchi di panico si possono curare con efficacia e con un notevole aumento della crescita personale e della conoscenza di sé. Molte delle persone che incontriamo per la strada, al lavoro, in chiesa e al supermercato hanno avuto esperienze di attacchi di panico e si sono fatte aiutare. Chiunque soffra di questo diffuso disturbo non si consideri mai solo.
Dott. Christian Rinaudo