Anche questo inverno i Carabinieri del Centro Subacquei di Genova hanno scelto la provincia di Cuneo per le fasi conclusive del ciclo formativo a cui ogni operatore subacqueo dell’Arma dei Carabinieri deve essere sottoposto prima di conseguire la prestigiosa specialità. Il corso di formazione, molto selettivo, tant’è che in media solo il 6% circa degli aspiranti riesce a superarlo, ha una durata di 8 mesi ed è suddiviso in tre fasi che si svolgono dapprima presso il Centro Carabinieri Subacquei di Genova, poi presso il Comsubin della Marina (Raggruppamento Subacquei ed Incursori"Teseo Tesei" di Portovenere (SP) ed infine di nuovo a Genova, ove vengono affinate le tecniche subacquee, implementandole con quelle più attagliate alle esigenze dell’Arma.
Tra le prove più dure previste nelle battute finali del corso è compresa un’immersione in specchi d’acqua ghiacciati; la location prescelta per effettuarla è stata anche per quest’anno individuata nel Lago della Maddalena, a più di 1900 mt di altezza nell’omonimo comprensorio cuneese. L’immersione è stata effettuata martedì mattina sotto la guida degli Istruttori Subacquei della Sezione Addestramento del Centro Carabinieri Subacquei di Genova, dall’unico operatore riuscito a superare tutte le prove precedenti, un Maresciallo Ordinario dell’Arma, donna di 35 anni, ligure, in servizio presso la Stazione Carabinieri di Livorno, che ha potuto esercitarsi a lavorare in condizioni estreme, effettuando un’immersione in quota, sotto uno strato di ghiaccio spesso diverse decine di cm e con una temperatura dell’acqua a 2°C circa, per acquisire le competenze utili a lavorare in sicurezza quando giungerà al reparto operativo.